Matthew Borges è stato condannato a due ergastoli con libertà condizionale dopo tre anni, per aver decapitato un suo compagno di classe tre anni fa. L’aggressore, un ragazzo di soli 18 anni, ha ammazzato brutalmente l’ex amico e compagno di classe Lee Manuel Villoria-Paulino, di 16 anni, trovato dalle autorità senza testa e senza mani. Secondo quanto emerso, pare che Matthew sia andato su tutte le furie per via del fatto che Paulino avesse trascorso del tempo assieme alla sua ragazza, e dopo averlo fatto uscire attraverso una trappola, lo ha appunto ucciso e massacrato. Come riferito dalla CNN, sul corpo della giovane vittima erano state trovate ben 76 ferite, ed alcune di esse, compresa la decapitazione, non è ancora chiaro se siano state effettuate prima o dopo la morte. La decisione del doppio ergastolo giunge a meno di due mesi dalla condanna per omicidio di primo grado, a conferma del fatto che non vi siano dubbi in merito alla mano che ha agito.
MATTHEW BORGES CONDANNATO A 2 ERGASTOLI
«Non c’è alcuna frase che ci possa riportare indietro Lee Paulino – le parole del giudice Kazanjian al momento della lettura della sentenza – o che possa rispondere alle domande che tutti noi ci siamo fatti su cosa sia successo e su come un ragazzo di 15 anni possa uccidere un suo amico in questo modo». Borges ha ascoltato la lettura delle sentenza in tribunale senza fare una piega e senza mostrare alcuna emozione, impassibile. «Ogni giorno lottiamo contro il fatto che la sua vita è stata spezzata troppo presto – le parole della madre della vittima in lacrime – stiamo impazzendo per cercare di dare un senso a quanto successo». Numerosi gli amici e i parenti presenti in tribunale martedì, tutti con addosso delle magliette nere con il volto del povero Paulino. «C’è speranza per la sua redenzione, può ancora cambiare la sua vita», ha spiegato Edward Hayden, l’avvocato di Borges.