Centinaia di campioni di virus scomparsi da un laboratorio in Australia, la notizia è stata diffusa dalle autorità del Queensland lo scorso lunedì, quando all’apertura delle celle di conservazione nelle quali si trovavano le fiale, è stata accertata la mancanza di più di 300 fiale contenenti agenti patogeni infettivi e potenzialmente letali per l’uomo. Le indagini sono in corso e le ipotesi al momento sono varie, anche se, la possibilità che i campioni siano stati rubati per utilizzarli a scopo illegale, come ad esempio per la produzione di armi chimiche, è remota.
Come ha confermato il responsabile sanitario territoriale, non è però escluso che qualcuno abbia sottratto le provette nel corso del trasferimento da un freezer ad un altro omettendone la relativa registrazione. Si tratta principalmente di tre ceppi diversi che colpiscono varie specie di animali e che se trasmessi all’uomo come zoonosi potrebbero causare infezioni gravi, molto più pericolose del Covid-19: il virus Hendra, l’Hantavirus e il Lyssavirus.
Virus scomparsi da laboratorio, scattano le indagini: scienziati in allerta per la diffusione di infezioni potenzialmente letali per l’uomo
Virus scomparsi da laboratorio governativo in Australia, il potenziale effetto letale dell’infezione sta preoccupando la comunità scientifica che è in allerta dopo la conferma della notizia delle fiale che sono state sottratte in qualche modo dal freezer nelle quali dovevano essere trasferite e conservate. Il sospetto di questa mancanza, come ha affermato in conferenza stampa il dipartimento di sanità pubblica del Queensland, era scattato nel 2023, ma soltanto qualche giorno fa è arrivata l’autorizzazione all’apertura delle celle per una verifica ufficiale. Le autorità hanno parlato di “grave violazione storica dei protocolli di biosicurezza“, il che ha fatto scattare una indagine approfondita che coinvolgerà tutto il personale della struttura di ricerca.
Nel frattempo in conferenza stampa, il capo del dipartimento ha rassicurato la popolazione dicendo che anche se una infezione potrebbe risultare mortale per l’uomo, fortunatamente si tratta di agenti patogeni che non sono in grado di essere trasmessi da persona a persona. Il rischio di una epidemia resta infatti molto basso. Tuttavia, gli scienziati hanno voluto confermare la pericolosità dei materiali in quanto sia il virus Hendra che l’Hantavirus hanno un tasso di letalità che va dal 38 al 57%. Mentre il Lyssavirus negli esseri umani può causare una grave forma di rabbia.