Il segretario Cgil Maurizio Landini a Repubblica: "Una logica sanzionatoria e punitiva verso il mondo del lavoro rischia solo di aumentare le divisioni"

Le recenti dichiarazioni sul green pass hanno scatenato il dibattito nel mondo del lavoro, ma anche in quello politico, Maurizio Landini mette i puntini sulle “i”. Il segretario della Cgil, in una lettera a Repubblica, s’è scagliato contro semplificazioni e strumentalizzazioni, facendo chiarezza sul suo pensiero: la Cgil non è mai stata no vax, ma anzi ha sempre sostenuto la campagna vaccinale. E non ha mai posto questioni di principio sul certificato verde



«Diciamo una cosa molto semplice: se il governo ritiene che il vaccino debba essere obbligatorio per tutti, proponga subito al Parlamento una legge. Noi non siamo contrari», ha evidenziato Maurizio Landini, ribadendo che questa materia spetta all’esecutivo e al Parlamento e non può essere delegata alle parti sociali. E ancora: «É sbagliato pensare di raggiungere lo stesso obiettivo in modo surrettizio […] Una logica sanzionatoria e punitiva verso il mondo del lavoro rischia solo di aumentare le divisioni ed allontanare l’obiettivo della vaccinazione di massa».



MAURIZIO LANDINI: “GOVERNO CI COINVOLGA”

Maurizio Landini s’è poi soffermato sui protocolli alla sicurezza, sottolineando che il premier Draghi può annunciare la ripresa economica grazie a quei documenti e all’impegno straordinario delle lavoratrici e dei lavoratori. Senza dimenticare gli interventi ancora non apportati, come le criticità sul trasporto pubblico locale e nelle ferrovie regionali: «Servono investimenti, qualità dei mezzi, sperimentazione di tempi ed orari diversi delle città. Invece siamo fermi ad un e mezzo e fa». E ancora la scuola: «Il tema è come si supera il sovraffollamento delle classi e quindi come si garantisce il distanziamento anche attraverso assunzioni aggiuntive». Dopo una riflessione sulla strage di infortuni e morti sul lavoro, Maurizio Landini ha sottolineato in chiusura: «Questo è stato l’impegno incontestabile di tutta la Cgil, delle sue delegate e dei suoi delegati nei luoghi di lavoro nei mesi difficilissimi che abbiamo alle spalle. Ed è con questo senso di responsabilità che chiediamo al governo di essere coinvolti prima che siano prese le decisioni e non informati a cose fatti».

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