Nel Mar Rosso gli Houthi rialzano la testa. La UE conferma la missione Aspides: fregata italiana flagship dell’Operazione (2)
La Siria sembra incapace di uscire dal caos della contrapposizione di milizie e gruppi etnico-religiosi, ma dopo alcuni giorni di silenzio, non sembra esserci ombra di pace duratura nemmeno nel quadrante del Mar Rosso. I ribelli yemeniti Houthi si sono detti pronti a riprendere “le operazioni militari contro Israele se non cesseranno le violazioni” israeliane dell’accordo di cessate il fuoco contro Hamas. Il leader delle milizie filoiraniane Sayyed Abdulmalik al-Houthi ha dichiarato: “Non possiamo restare inerti mentre l’escalation israeliana continua e l’ingresso degli aiuti a Gaza viene bloccato, tornando a una politica di fame”.
Una minaccia che giustifica le recenti posture europee. “La missione europea per proteggere i mercantili che passano nel Mar Rosso continuerà – ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani –: l’export vale il 40% del Pil italiano e il 40% dell’export via mare passa attraverso il Mar Rosso”.
Un impatto che interessa tutti gli Stati membri UE: il Consiglio dell’Unione lo scorso 19 febbraio ha deciso di prorogare fino al 28 febbraio 2026 il mandato dell’operazione di sicurezza marittima volta a salvaguardare la libertà di navigazione nel Mar Rosso (EUNAVFOR Aspides), prevedendo per il periodo un importo di oltre 17 milioni di euro.
Il Consiglio ha inoltre deciso che, per garantire la conoscenza della situazione marittima nell’area di operazioni, l’operazione Aspides dovrebbe poter raccogliere, oltre ai dati necessari per proteggere le navi, informazioni sul traffico di armi e sulle flotte ombra allo scopo di condividere tali informazioni con gli Stati membri, la Commissione europea, l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (UNODC), l’Organizzazione internazionale della polizia criminale (INTERPOL), l’Agenzia dell’Unione Europea per la cooperazione nell’attività di contrasto (EUROPOL) e l’Organizzazione marittima internazionale (IMO).
La missione Aspides (guidata dal contrammiraglio greco Vasileios Gryparis, con quartier generale a Larissa e con comando tattico di zona affidato all’Italia) era stata istituita nel febbraio 2024 quale operazione di sicurezza marittima di natura difensiva, con l’obiettivo di ripristinare e salvaguardare la libertà di navigazione nel Mar Rosso e nel Golfo. L’operazione interviene lungo le principali linee di comunicazione marittime in un’area che comprende lo stretto di Baab al-Mandeb e lo stretto di Hormuz, nonché le acque internazionali del Mar Rosso, del Golfo di Aden, del Mar Arabico, del Golfo di Oman e del Golfo Persico e garantisce una presenza navale dell’UE nella zona in cui, dall’ottobre 2023, numerosi attacchi Houthi hanno preso di mira navi commerciali internazionali.
Dopo circa tre mesi di impegno continuativo, proprio lo scorso febbraio il cacciatorpediniere della Marina Militare italiana Caio Duilio ha ufficialmente passato il testimone come Unità di bandiera a Nave Martinengo, fregata FREMM italiana che eserciterà il ruolo di flagship dell’Operazione nei mesi a venire, ospitando a bordo lo staff europeo guidato dalla Grecia.
Aspides finora ha abbattuto 24 ordigni (2 USV/droni di superficie, 4 missili balistici e 18 droni/munizioni circuitanti), scortato 370 navi e fornito supporto ad altre 640 portando in salvo 50 marittimi. In media la missione ha potuto disporre di tre o quattro fregate fornite da Francia, Italia, Grecia e Germania.
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