La denuncia presso la Corte Penale Internazionale del Governo Meloni per "complicità in genocidio" con Israele: cosa succede, “accusa surreale da sinistra”

LA DENUNCIA ALLA CORTE INTERNAZIONALE E IL CONCORSO IN GENOCIDIO: L’ULTIMO “MISSILE” CONTRO IL GOVERNO MELONI

Lo scorso 7 agosto era stata la stessa Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ad informare della denuncia presentata da Alleanza Verdi-Sinistra presso la Corte Penale Internazionale contro il Governo italiano per presunte «complicità del dramma in corso a Gaza». Ecco che appena due mesi dopo, la denuncia “si allarga” e riceve contorni più precisi, accusando la Premier Meloni con i Ministri degli Esteri e della Difesa di essere addirittura «complici per concorso in genocidio».



Lo ha detto la titolare del Governo intervenendo ieri nel duplice appuntamento a “Cinque Minuti” e “Porta a Porta” con Bruno Vespa, parlando del clima sempre più difficile che si addensa nel presente di proteste e scioperi contro il Governo Meloni: «assieme ai Ministri Crosetto (oggi operato al colon, operazione riuscita, ndr) e Tajani», con annesso anche l’ad di Leonardo Roberto Cingolani, «siamo stati denunciati alla Corte Penale Internazionale de L’Aja per concordo in genocidio».



Premier Meloni coi Ministri Crosetto e Tajani al summit NATO (ANSA 2025)

Secondo Giorgia Meloni un passo del genere è senza precedenti, tanto che probamente «non esiste un altro caso nel mondo» di una denuncia del genere contro uno Governo esterno accusato, nella sua alleanza politica e commerciale, di avere complicità negli atti di guerra messi in campo dall’altro Governo. Anche solo a scriverlo diviene complicato e astruso e proprio su questo insiste la leader di Fratelli d’Italia: le denunce presentate a suo tempo da AVS e ora raccolta della Global Movement To Gaza Italia arriva a strascico dei giorni in cui scioperi, proteste, manifestazioni hanno “accumunato” in piazza le colpe di Israele con la “complicità” del Governo Meloni.



IL GOLPE GIUDIZIARIO E LO SCONTRO CON LA SINISTRA: COSA HA DETTO LA PREMIER

Al di là di manifestare in maniera indegna per gli orrori compiuti da Hamas il 7 ottobre, una larga fetta di cortei in realtà contesta all’esecutivo di essere rimasti alleati di Israele e del Governo Netanyahu in questi due anni di guerra a Gaza: al netto che secondo questo principio allora svariati altri Paesi in Occidente potrebbero essere accusati di essere “complici in genocidio”, il tema dirimente è porre in accusa una tipologia di reato che ancora deve essere eventualmente riconosciuta dalla Comunità internazionale e dalla stessa CPI.

Tra i punti principali che Meloni contesta alle richieste di accusa vi è il fronte delle armi: non è vero infatti che l’Italia abbia autorizzato nuovi invii di armi verso Israele dopo il 7 ottobre 2023, «anzi siamo fra le nazioni europee che hanno avuto la posizione più rigida» e che più hanno aiutato la popolazione di Gaza tra aiuti, soccorsi e corridoi umanitari. La questione è dunque surreale secondo Palazzo Chigi: in prima fila per gli aiuti e contro l’invio di armi, ma «accusati di avere responsabilità di genocidio».

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ospite della trasmissione televisiva “Porta a porta” di Rai 1 condotta da Bruno Vespa, Roma, 7 Ottobre 2025. ANSA/GIUSEPPE LAMI

Il tema dunque si allarga ad una tentativo, presunto, di generare impedimenti e ostacoli alla politica del Centrodestra alla guida del Paese: «non sanno più dove denunciarci per tentare di intervenite per via giudiziaria», lamenta Meloni da Vespa, coinvolgendo i vari dossier “aperti” contro la maggioranza, da Almasri agli accordi sui migranti in Albania, e ora pure con il dramma a Gaza. In tal senso, la Premier fa proprio la “frecciata” del Ministro dell’Economia Giorgetti che ancora ieri affondava il colpo sui tanti attacchi contro il Governo, «la sinistra non arrivando al potere tramite le elezione di solito ci arriva con golpe giudiziario o finanziario».

Visto che la maggioranza ha tenuto i conti stabili e migliorato ampiamente la situazione finanziaria rispetto a tre anni fa, ecco dunque il sillogismo del Centrodestra: in atto ci sarebbero tentativi di creare cadute giudiziarie contro il Governo, addirittura utilizzando argomentazioni “controverse” come presunte complicità in genocidio.