Dopo il vertice della NATO in corso all'Aja, il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha posto l'accento sulla minaccia russa che incombe sull'Europa
Intervento assieme a tutti i colleghi internazionali al vertice della NATO che si sta tenendo in questi giorni all’Aja, il cancelliere tedesco Friedrich Merz è tornato a sostenere – in conferenza stampa – la necessità di aumentare le pressioni mondiali contro la Russia affinché si arrivi a una svolta nel conflitto in corso in Ucraina, precisando che dal suo punto di vista sarà impossibile arrivare a una conclusione di tipo bellico e che anche l’Europa deve continuare a fare la sua parte.
Facendo prima di tutto un passo indietro, è utile ricordare che proprio Friedrich Merz è stato tra i principali collanti di questo vertice NATO, facendosi paladino della causa del 5% del PIL nazionale speso nella Difesa già chiesto a gran voce dal presidente statunitense Donald Trump: anche se le aspettative non erano delle migliori, già ieri tutti i membri di spicco dell’Alleanza hanno accettato di aumentare le loro rispettive spese militari; mentre solo la Spagna – poi duramente bacchettata da Trump – si è opposto all’obbiettivo.
Già ieri, nel breve scambio con i giornalisti raccolti all’Aja per il vertice NATO, Friedrich Merz aveva ricordato che attualmente “la minaccia” per l’occidente è soprattutto “la Russia” che con la sua guerra di aggressione che dura ormai da quasi quattro anni mette a repentaglio non solo “la pace” duramente costruita dopo i due conflitti mondiali, ma anche “l’intero ordine politico” occidentale; il tutto esortando la parte “europea della NATO [a] fare di più nei prossimi anni” per ottenere delle solide garanzie di “difesa”.
Friedrich Merz: “L’Europa è già in guerra contro la Russia ed è ora che reagisca e impari a difendersi”
Lo stesso Friedrich Merz, commentando le voci che collegavano l’obbiettivo del 5% del PIL in Difesa a una sorta di favore nei confronti di Trump (che ricordiamo aver più volte minacciato il blocco europeo di abbandonare i suoi impegni militari in caso di mancato rispetto del target), ieri ci aveva tenuto a precisare che in realtà “non miriamo a fare un favore a nessuno” ma solo a sostenere l’idea che “dobbiamo essere in grado di difenderci per non doverci difendere”, aggiungendo che mai la Russia sarebbe in grado di “attaccare la NATO nel suo insieme”.
Chiusi i colloqui e raggiunto l’accordo sul 5%, invece, Friedrich Merz apparso nuovamente davanti ai giornalisti ha definito il colloquio “storico” e capace di lanciare “un segnale di forza di fronte a tutti i nostri possibili avversari“: soffermandosi – non a caso – sulla situazione in Ucraina, il cancelliere tedesco ha precisato che “non ci sarà una soluzione militare”, definendo “urgente” che gli Stati Uniti “impongano ulteriori sanzioni contro la Russia”.
Dal conto europeo, ricorda Friedrich Merz, “il diciottesimo pacchetto di sanzioni sarà finalmente varato domani [ovvero oggi, ndr.]”, ma certamente “non sarà sufficiente” a scoraggiare l’aggressore russo quanto lo sarebbe se partecipasse anche Trump: in tal senso Friedrich Merz ha ricordato che già in questo momento “siamo attaccati dalla Russia” che da tempo sta prendendo di mira “le nostre reti di informazioni [e] i cavi nel Mar Baltico”, oltre a essere “spiati dei droni” in una nuova forma di guerra profondamente diversa da quella “del ventesimo secolo”.