Metodo Montessori a scuola, cos'è? Il Miur rinnova per altri tre anni la convenzione: sarà sperimentato anche nella secondaria di primo grado
Il metodo Montessori è stato confermato nella scuola italiana per altri tre anni, come si evince dal rinnovo dell’apposita convenzione fra il Ministero dell’Istruzione e l’Opera Nazionale Montessori. Si tratta, nello specifico, di un documento teso a regolamentare la creazione di percorsi all’interno della scuola dell’infanzia e della scuola primaria e di iter di sperimentazione nella scuola secondaria di primo grado, grazie al quale poter diffondere, per mezzo dell’assistenza tecnica dell’Opera Montessori alle scuole, il pensiero e il metodo Montessori.
Le istituzioni scolastiche – si legge nella convenzione -, nell’ambito della propria autonomia, possono istituire sezioni di scuola dell’infanzia e classi di scuola primaria secondo il metodo di differenziazione didattica Montessori. Il Collegio dei docenti, sulla base di una specifica richiesta da parte delle famiglie, elabora il Piano triennale dell’offerta formativa della scuola tenendo conto di un apposito progetto educativo ‘Montessori’. Il Piano, così integrato, è soggetto all’approvazione del Consiglio di circolo o d’istituto. Alle sezioni e classi coinvolte saranno assegnati docenti in possesso del diploma di differenziazione didattica Montessori, conseguito al termine della frequenza di uno specifico corso.
METODO MONTESSORI, COS’È? LA DEFINIZIONE UFFICIALE
Come si legge sul sito ufficiale del metodo Montessori, esso è di fatto una disciplina il cui obiettivo è dare libertà al bambino di manifestare la sua spontaneità. Secondo Maria Montessori “la vera salute, fisica e mentale, è il risultato della liberazione dell’anima. In questo percorso di liberalizzazione del bambino, l’adulto deve intervenire solo per aiutarlo a conquistarla. Ricreare ambienti familiari ‘su misura’ e fornire oggetti pedagogici appositamente studiati, favorisce lo sviluppo intellettuale del bambino. Una attenta osservazione del suo comportamento, senza interferire, gli permetterà di imparare e di autocorreggersi”.
Secondo il metodo Montessori, l’adulto deve essere un “angelo custode” e lasciare il bimbo libero di esprimersi. Ricreare ambienti che possano aiutarlo ad interfacciarsi con la vita di tutti i giorni e fornire oggetti pedagogici pensati ad hoc aumenta lo sviluppo intellettuale del bambino. Non interferire permetterà al bimbo di autocorreggersi e pensare a soluzioni per risolvere eventuali ostacoli.