I figli fanno “svezzati” anche dagli abbracci? La questione non è di poco conto, anzi è diventata un caso su Reddit, dove un genitore è stato messo alla berlina perché si rifiuta di abbracciare il figlio di nove anni dopo che è diventato «dipendente» dagli abbracci. Gli utenti lo hanno definito «uno squilibrato». Il genitore, che non ha fornito alcun dettaglio sul social per evitare di essere identificato, ha spiegato che stanno «svezzando» il bambino dagli abbracci perché ha manifestato «problemi a controllare le proprie emozioni» e che gli abbracci sono diventati per lui un modo per calmarsi. «Lo abbracciavo sempre, e ogni volta che era anche solo leggermente turbato, veniva da me per calmarsi».
Il genitore ha quindi deciso di “scioperare”, anche perché la situazione peggiorava. «È diventato così dipendente da me che ha avuto problemi a controllare le proprie emozioni, al punto che continuava a fare i capricci come un bambino (non hanno ancora smesso del tutto), così ho iniziato a svezzarlo dagli abbracci».
“BAMBINI HANNO BISOGNO DI ABBRACCI? STRON*ATE!”
Una strategia bizzarra quella del genitore, che però non ha condiviso la sua storia e quella del figlio per entrare nel merito della sua decisione, bensì perché era sconvolto dal fatto che il bambino stava ricevendo quelle attenzioni dal suo insegnante. «Ho scoperto di recente che ha ricevuto abbracci dal suo insegnante. Non solo questo è davvero strano, ma sta letteralmente bloccando la sua crescita emotiva». Quindi, ha deciso di affrontarlo, ricevendo però una dura lezione sul fatto che i bambini di quell’età «hanno bisogno di abbracci». Il genitore però non è dello stesso avviso: «Penso che sia una completa stron*ata».
Molti utenti si sono detti inorriditi per il comportamento del genitore, anche perché gli abbracci per gli psicologi sono importanti «per una buona salute emotiva». Non bloccano la crescita emotiva, anzi è la privazione del contatto umano a farlo. C’è chi è arrivato quindi a suggerire al genitore di rivolgersi ad un terapista, ritenendo che sia lui ad avere bisogno di aiuto, non il figlio.