Il sindaco di Milano, Beppe Sala, si è incontrato nella giornata di ieri con il ministro dei trasporti, Matteo Salvini, per «Un incontro cordiale», così come viene fatto sapere tramite nota dal ministero. Diversi i temi trattati, come scrive stamane Libero, a cominciare ovviamente dal futuro della città meneghina. Sala e Salvini hanno speso avuto idee divergenti sulla mobilità di Milano, ma entrambi sono d’accordo sull’aumentare la sicurezza di pedoni, ciclisti e automobilisti. I due hanno quindi assicurato un impegno reciproco «a intervenire in particolare per la tutela di zone sensibili come nei pressi di alcune scuole, dove si verificherà la possibilità di installare limitatori di velocità», anche se bisognerà capire bene a cosa si riferisca con ‘limitatori’, come fa notare Libero.
Da Milano fanno sapere che non è stata presa ancora una decisione definitiva a riguardo, ma non è da escludere che possano essere installati nuovi autovelox, misura che andrebbe nella direzione auspicata da Beppe Sala che punta ad aumentare le zone con il limite di velocità massimo a 30 km/h, rendendole efficaci grazie appunto ai rilevatori di velocità. Salvini e il sindaco milanese hanno poi trovato la quadra anche sul trasporto pubblico, con l’idea di prolungare la linea rossa della metro fino a Baggio, quartiere periferico del capoluogo lombardo.
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Si è parlato anche della metrotamvia che collega Milano e Limbiate, il tram fermo da mesi e che Salvini vorrebbe però riattivare. Il leader del Carroccio ha infatti dato la massima disponibilità a finanziare l’intervento in quanto «quest’ultima opera, era stata sollecitata dagli amministratori locali e il Ministro aveva assicurato impegno diretto», come fanno sapere dal Mit. Sala ha infine chiesto al governo un aiuto per finanziare il servizio di trasporto pubblico locale in quanto «i ricavi da biglietti coprono solo il 45% del costo di esercizio».
Nel corso dell’incontro si è parlato anche di turismo, con Sala che ha voluto sottolineare le ottime performance milanesi per quanto riguarda il 2023, in particolare negli hotel di lusso. «il primo cittadino – specifica a riguardo la nota del Mit – ha auspicato la possibilità di intervenire sulla tassa di soggiorno, come già fatto da altre grandi città».