Milano, scoppia la polemica dopo la festa islamica Ashura, la Lega accusa Sala di aiutare moschee abusive e critica il silenzio sulla condizione delle donne

Milano, proseguono le critiche all’amministrazione comunale dopo il corteo alla Stazione Centrale che doveva celebrare la festa islamica Ashura. Una celebrazione sciita, autorizzata dalla questura, alla quale hanno partecipato 1300 fedeli tra uomini vestiti di nero che si autoflagellavano in segno di lutto per commemorare il martirio del nipote di Maometto, e donne rigorosamente separate in un recinto che assistevano coperte da un telo nero.



La polemica nei confronti del silenzio del sindaco Sala si è scatenata soprattutto in merito a questo ultimo dettaglio, definito da Silvia Sardone, vice segretario della Lega: “Un chiaro segno di come le donne vengono considerate nella cultura islamica, prive di libertà e sottomesse“, ma anche sul fatto che la preghiera della manifestazione sia stata affidata all’Imam della moschea abusiva di Via Valsolda, struttura denunciata più volte dallo stesso partito perchè accusata di diffondere ideologie estremiste nascondendosi dietro un centro di preghiera. Un fenomeno molto diffuso in tutta Europa con l’alto rischio di di infiltrazioni di gruppi fondamentalisti affiliati ai Fratelli Musulmani, già denunciato dai servizi segreti francesi.



Festa islamica Ashura a Milano, Sardone accusa Sala: “Silenzio complice dei centri islamici abusivi”

Silvia Sardone ha accusato il sindaco di Milano Sala di aiutare le moschee abusive dopo aver concesso l’autorizzazione alla celebrazione della festa islamica Ashura alla stazione centrale, senza dire nulla nè sulla condizione delle donne durante la manifestazione, nè sul fatto che l’organizzazione sia stata affidata al centro islamico abusivo di Via Valsolda. In un’intervista a Il Tempo, il vice segretario della Lega ha dichiarato: “Le scene viste a Milano domenica sono la rappresentazione plastica di cosa sia l’islamizzazione crescente che noi denunciamo nelle principali città italiane“, sottolineando in particolare la pericolosità del centro in questione che in precedenza aveva anche commemorato la morte del generale iraniano Soleimaini.



Confermando poi le intenzioni del partito e del governo di fermare il fenomeno, ha detto: “Fino a quando i musulmani non firmeranno un’intesa con lo Stato nulla dev’essere loro concesso a livello religioso e soprattutto politico“, aggiungendo: “Ovviamente Sala e compagni non dicono nulla perché la comunità islamica nella sua interezza rappresenta un buon bacino di voti, guai a toccarli“.