A tormentare i milanesi non sembra essere solo la vita frenetica che da tempo caratterizza la metropoli lombarda. A minare il sonno e il riposo è anche lo stress da lavoro ma soprattutto un uso smisurato del telefono e di altri dispositivi tecnologici. A svelare questo aspetto di Milano è stata, come riportato da Libero, una recente indagine condotta dall’Osservatorio Sanità di Unisalute.
Un milanese su tre ha dichiarato di riposare male, e tra questi molti rinunciano a cercare dei rimedi per dormire meglio. Come se a Milano il livello di performance debba essere sempre portato a tutti i costi ai massimi livelli, che sia sul lavoro o nella vita privata, dando poca importanza ad un buon riposo generante, lontano dalle ansie quotidiane e da tutti quei dispositivi con cui ormai la maggior parte di noi è un tutt’uno. Leggermente in crescita comunque sembra essere la presa di coscienza dell’utilità di un benessere psico-fisico al top, che non può trascurare l’importanza di un ripristino dei giusti ritmi del sonno.
RIPOSO E TECNOLOGIA: I DATI DI UNISALUTE
L’indagine sul riposo è stata condotta da Unisalute su tutto il territorio nazionale. Ma è su Milano che il report si è concentrato maggiormente, dove il 34% dei cittadini del capoluogo si è dichiarato poco o niente soddisfatto della qualità del proprio sonno. Il riposo parrebbe infatti essere a singhiozzo, con parecchi risvegli nell’arco della notte, stanchezza cronica, difficoltà ad addormentarsi e agitazioni. Solo il 36% del campione intervistato ha dichiarato di essersi rivolto al medico di base. Per il resto si sono registrati soprattutto rimedi fai da te o da farmacia. Mentre solo il 5% si è rivolto ad uno specialista del sonno.
A farla da padrone tra le cause di un riposo agonizzante è lo stress, dall’alto del suo 66%. Subito dopo viene puntato il dito anche contro l’eccessiva esposizione agli schermi dei dispositivi tecnologici durante la giornata, mentre altri collegano le loro notti agitate con l’avere orari troppo irregolari.
I RIMEDI E LE ABITUDINI
Tra le buone pratiche per dormire meglio, spiega Libero, quella più condivisa è andare a dormire e svegliarsi sempre alla stessa ora, con uno su tre che cerca di avere questa regolarità (pari al 34%). Altre abitudini considerate favorevoli sono l’evitare di consumare cibi pesanti la sera (28%) e il bere infusi o tisane (20%). Il 25% del campione preso ad esempio, inoltre, utilizza almeno saltuariamente app e dispositivi per il monitoraggio del sonno.
Andando infine a indagare più nel dettaglio le abitudini, UniSalute ha scoperto che i milanesi sono mattinieri, ma leggermente meno rispetto alla media nazionale e alle altre città oggetto dell’indagine: ad esempio, solo il 48% dichiara di svegliarsi prima delle 7, contro il 52% nel campione nazionale. Allo stesso tempo, nel capoluogo meneghino la fascia oraria più popolare per andare a dormire è quella tra le 22 e le 23 (il 36% si addormenta in questo orario), e non quella tra le 23 e mezzanotte come nel resto del Paese. In media le ore dormite sono comunque soltanto 6,9 a notte, quindi meno delle 7/8 ore ideali per un riposo ottimale e rigenerante.