«Il mercato delle armi a Napoli è un affare particolare». Lo afferma Vittorio Pisani, capo della squadra mobile del capoluogo partenopeo in un’intervista concessa al Corriere della Sera. Secondo Pisani è impossibile rendersi conto di quante armi girino per le strade della città, perché procurarsene una è diventato affare assai semplice.
Il poliziotto spiega la paradossale incongruenza che vuole che i reati a Napoli siano in lieve diminuzione mentre i criminali arrestati in aumento: «Li esportiamo. Oggi commettere un reato a Napoli, tra strade videosorvegliate e cittadini attenti, è più difficile. Così il lunedì partono, vanno Milano, stanno lì due o tre giorni a far scippi e rapine, poi tornano. O magari vanno Roma per una sera». Per questo la sezione antirapine di Napoli è in costante contatto con le questure di tutta Italia, anche se quello dello scippo è un reato incontrollabile, a giudizio di Pisani, perché è impossibile da prevedere.
CLICCA QUI SOTTO PER CONTINUARE A LEGGERE L’INTERVISTA AL CAPO DELLA MOBILE DI NAPOLI
Da questo punto di vista, continua il capo della mobile, è molto più facile indagare sulla criminalità organizzata che non sui piccoli traffici comuni che avvengono nel centro della città, vero problema per la gran parte dei cittadini napoletani. »Quel che accade oggi – conclude Pisani – non è colpa della camorra, tutt’altro. Il problema è che questa lettura errata ha portato a concentrare tutti gli sforzi nella lotta alla criminalità organizzata. C’è stato uno sbilanciamento di risorse impressionante. È venuta l’ora di riequilibrarle» .