E’ salito a sei il numero di bambini della scuola Leonardo da Vinci di Milano che si sono ammalati di tubercolosi
Sono sei in tutto, con altri quattro bambini che si aggiungono ai due di novembre scorso, i piccoli della scuola Leonardo da Vinci che hanno contratto la tubercolosi. 55 u 416, poi, sono quelli risultati positivi al test di Mantoux. Ovvero, il 13 per cento di loro è entrato in contato con il virus. Significa che il numero potrebbe aumentare. «Per tre di questi è esclusa la contagiosità, per un bambino con una forma di tbc polmonare la contagiosità si dovrà accertare», hanno dichiarato i tecnici della Asl che, assieme ad alcuni specialisti del Comune e a specialisti di Villa Marelli, hanno costituito un comitato scientifico. Al momento, tuttavia, non sono note le cause del contagio. L
’ipotesi è che tutto si partito da una senzatetto che si aggirava nei pressi della scuola, affetto dallo medesimo virus che contagiò i bambini a novembre, curato al Niguarda e poi sparito nel nulla.
C’è un’altra ipotesi: «All’interno della scuola – spiega il dottor Faccini, responsabile malatti infettive dell’Asl – potrebbe esserci un soggetto adulto che ha diffuso l’infezione. L’attenzione adesso è sui grandi, saranno tutti sottoposti al test». In ogni caso, nessun allarmismo: «Sporcizia, sovraffollamento, precarie condizioni igieniche possono favorire ma non è certo il caso della Leonardo. Eppure è così. Ma, ripeto, nessun allarmismo. Oggi a Milano curiamo circa 250 persone l’anno. Una terapia lunga ma efficacissima. Sia per i bambini che per gli adulti Non c’è motivo di preoccupazione», sottolinea la dottoressa Susanna Cantoni, la direttrice del dipartimento di prevenzione dell’Asl.