Il Gip di Monza ha emesso un provvedimento di custodia cautelare per Massimo Ponzoni, ex assessore regionale della Lombardia e attuale consigliere Pdl del “Pirellone”. Ponzoni è accusato di bancarotta fraudolenta nell’ambito dell’inchiesta sul fallimento della società Pellicano, che ha portato all’arresto di altre persone, tra cui l’ex sindaco di Giussano, Franco Riva, il vice presidente della provincia di Monza e Brianza, Antonino Brambilla, l’ex assessore provinciale Rosario Perri e l’imprenditore Filippo Duzzoni. La Procura di Monza ha emesso in totale cinque ordinanze di custodia cautelare, tre in carcere e due agli arresti domiciliari. Ponzoni, che in questo momento si troverebbe all’estero per motivi di lavoro, è stato eletto nel marzo del 2010 nel collegio provinciale di Monza e Brianza con 11.069 preferenze personali, ma il suo nome è finito quasi subito sul registro degli indagati della procura di Monza, proprio riguardo la gestione della società immobiliare Il Pellicano srl e un ammanco di circa 600 mila euro. Ponzoni, secondo quanto si apprende dalle cronache di quel periodo, avrebbe partecipato a svuotare gli attivi della società per una cifra che si aggirava intorno ai 200 mila euro, emettendo anche fatture per operazioni inesistenti. Il nome della società Pellicano era anche spuntato poco prima nell’indagine che a Milano portò all’arresto di Giuseppe Grossi, il “re delle bonifiche”, che si era aggiudicato l’appalto per l’area Santa Giulia. Nel mese di maggio del 2010, Ponzoni aveva anche ricevuto un avviso di garanzia che ipotizzava il reato di corruzione, dopo un presunto pagamento, ricevuto da Ponzoni, di 220 mila euro da parte di un costruttore, utile per influire su alcuni pubblici ufficiali di Desio e Seregno e facilitare un’operazione urbanistica. In quel caso Ponzoni si difese dicendo: «Ciò di cui sono certo è che non ho mai percepito somme di denaro da alcuno per finalità illecite ed ho sempre improntato la mia attività politica ed amministrativa alla ricerca del bene comune». Proprio per questo Ponzoni chiese «alla Procura di Monza di essere sentito, al fine di chiarire l’assoluta infondatezza della pur generica contestazione».
Dalla Regione, il capogruppo del Pdl Paolo Valentini si era detto «molto dispiaciuto, ma siamo fiduciosi nell’ operato della magistratura e sul fatto che Ponzoni possa provare la sua estraneità ai fatti».