Via ai lavori per la linea quattro della metropolitana milanese, quella che verrà contraddistinta dal colore blu. Una linea estremamente importante perché in grado di collegare finalmente l’aeroporto di Linate con la città, studiata e progettata in vista dell’Expo 2015. Una linea importante, ma che ha subito uno stop altrettanto importante che rischia di pregiudicarne la realizzazione stessa. Per quasi un anno infatti un ricorso da parte della cosiddetta cordata Pizzarotti contro l’assegnazione dei lavori alla cordata Impregilo ha costretto allo stop di tutto il progetto, mentre il Tar studiava il caso. Adesso, finalmente, è arrivato il parere che conferma l’assegnazione dei lavori alla cordata Impregilo e dunque sblocca i lavori stessi. Ma quanto costerà questo stop alla riuscita dei lavori? IlSussidiario.net lo ha chiesto a Gabriele Grea, esperto di trasporti locali. “Il risultato di questo stop” ha detto “quasi sicuramente costringerà a realizzare solo una parte del progetto generale, quello minimo e che collegherà l’aeroporto di Linate con la nuova stazione ferroviaria Forlanini, un paio di fermate in tutto dunque”. Si tratta però, aggiunge Grea, di un’opera imprenscindibile per Milano “in una ottica di mobilità sostenibile tale da creare una nuova dorsale, e quindi di innescare un discreto effetto rete. Sono previste tre interconnessioni con il passante e tre o quattro con le altre linee metropolitane, quindi dal punto di vista della rete metropolitana milanese è un elemento aggiuntivo assai importante”.
Lo stop di circa un anno ai lavori per la linea quattro comporta un aggiornamento del progetto generale. E’ vero questo?
Sì, naturalmente. Si tratta di un aggiornamento dovuto al fatto che questa è un’opera finanziata nell’ambito delle opere funzionali a Expo 2015. Di conseguenza se prima l’opera era divisa in due lotti, uno da Lorenteggio a Sforza/Policlinico e uno dal Policlinico a Linate, adesso la scelta è un po’ più complessa.
In che senso?
La necessità di usare questo collegamento in funzione di Expo 2015 impone problemi di osservanza delle scadenze di tempo ancora più che di risorse economiche. Va dunque fatta una revisione delle priorità. In questo senso sarà inevitabile concentrare i lavori per avere un risultato in vista dell’apertura della fiera operando sulla tratta che porta da Linate alla stazione di Forlanini, una nuova stazione di servizio ferroviario regionale che è lungo la cintura di intersezione con il passante.
In modo che i passeggeri in arrivo a Linate possano comunque raggiungere l’Expo.
Esattamente. Di conseguenza ci sarebbero due opzioni. La prima quella di limitarsi a questa tratta che significa in tutto due fermate. Questo primo tassello andrebbe a servire l’aeroporto in funzione di Expo, poi attraverso il passante sarà facile raggiungere Garibaldi e le altre stazioni con le ferrovie che portano sino alla fiera.
L’altra opzione?
L’alternativa, certamente più onerosa è probabilmente di difficile realizzazione proprio per lo stop che c’è stato, è di realizzare la tratta fino a San Babila in modo da avere una interconnessione con la metropolitana e quindi non servire solo in prima istanza l’asse con la fiera ma anche il centro città.
La copertura economica prevista, oltre ai tempi di realizzazione, sarà sufficiente?
E’ in corso una discussione che vedrebbe lo studio da parte del Comune di una cosiddetta tassa di scopo per avere i finanziamenti necessari.
Di cosa si tratta?
E’ una modalità di finanziamento piuttosto usata all’estero per questo tipo di opere. Si tratta di una tassa per la quale si stima un valore ipotetico del 5% di incremento immobiliare in un determinato raggio a partire dalle fermate della metro. Nel momento in cui gli immobili vengono venduti si impone questa tassa di scopo che serve a finanziare l’opera in questione.
Sarà difficile, di questi tempi, che i cittadini possano accettare una nuova tassa.
E’ infatti una via creativa e complessa, mentre probabilmente la via più semplice per essere a pari con le scadenze dell’Expo costringerà a limitarsi al primo tratto dell’opera, quello minimo.
Anche per le difficoltà di opera. Se questa prima parte, scorrendo in una zona aperta e senza abitazioni non dovrebbe essere particolarmente difficoltosa, la parte cittadina non sarà certo di semplice e veloce realizzazione.
Certamente, l’attraversamento del centro urbano sarà difficoltoso. La linea ha un disegno abbastanza particolare, è una linea molto importante perché di fatto crea una nuova connessione su assi che attualmente non sono serviti e che collegano realtà dell’hinterland molto densamente popolate come la zona di Corsico a sud ovest e a est la zona di Linate.
Quali le problematiche tecniche?
Le problematiche principali sono quelle legate all’attraversamento della zona urbana perché innestandosi all’altezza della cosiddetta cerchia dei Navigli, in particolare sotto via Santa Sofia e dintorni si vengono a creare problematiche di scavi e di tracciato non indifferenti. C’è anche da dire però che se effettivamente la prospettiva di una diminuzione del traffico dovuta alle nuove politiche come l’area C diventerà reale il disagio dei cittadini sarà un elemento importante ma di rilevanza decrescente.
In definitiva: la linea quattro della metropolitana una sfida possibile per Milano?
E’ una sfida che la città deve accettare in virtù del timbro che è stato dato a questa tipologia di iniziative. Il completamento della rete è una priorità, la linea quattro è una priorità da molti anni, mi sembra di poter dire che il progetto mantiene la sua validità nel corso degli anni e sicuramente dal punto di vista finanziario l’inserimento all’interno dell’Expo ha facilitato le cose. C’è da augurarsi che i tempi se non proprio vicini siano almeno relativamente contenuti e venga ultimata in modo accettabile.