Roberto Formigoni ha dato la sua risposta dopo l’ultimatum della Lega, che chiedendo di andare al voto aveva in un certo modo sovvertito il risultato del vertice tenuto in settimana tra Maroni, Alfano e lo stesso Formigoni. Vertice che si era concluso con l’accordo di azzerare la giunta lombarda e dare vita a un nuovo governo che durasse fino al termine della legislatura, il 2015. Invece ieri al termine del consiglio federale della Lega, presenti Maroni e anche Bossi, il cambiamento: si deve andare al voto ad aprile, la Lega non sostiene giunte che hanno avuto a che fare con la mafia era in sostanza quanto emergeva. Formigoni cercava inutilmente di parlare con Maroni che lasciava detto un solo messaggio: nell’accordo di giovedì scorso non avevo mai parlato di durata della nuova giunta. Questa mattina poi interveniva anche il segretario del Pdl, Alfano, che dicendo anche lui a Formigoni che era meglio andare al voto perché in queste condizioni è impossibile governare. Siamo contro ogni tipo di accanimento terapeutico, diceva, Formigoni scelga la data delle elezioni. In seguito, a chi gliene chiedeva conto, Alfano precisava che il suo intervento non era un benservito a Formigoni sullo stile della Lega: una lettura malevole delle mie parole, ha detto. Le sue parole erano state pronunciate dopo che in mattinata si era sentito con lo stesso Formigoni e che i due insieme avevano convenuto che la cosa migliore era indicare la data delle elezioni. Formigoni finalmente si è fatto sentire in prima persona, parlando in diretta alla trasmissione Domenica Live di Alessio Vinci su Canale 5: Non terrò la regione in agonia per dei mesi, ha detto, la Lega si scordi di andare al voto ad aprile. “Ritengo che fare una campagna elettorale mentre già l’Italia sta andando verso le elezioni sarebbe un gravissimo errore ed un gravissimo danno. Ecco perché non accetto l’idea di un sostegno a tempo per un voto ad aprile. Se la Lega vuole togliere l’appoggio alla giunta si va a votare il più presto possibile. Non possono tenere la Regione in agonia”. Formigoni poi ha detto che a queste prossime elezioni sarà in campo anche lui, facendo dunque capire che la sua intenzione è dia volersi presentare ancora come governatore della Lombardia. Il programma poi è stato caratterizzato anche da uno scontro tra lo stesso Formigoni e Alessio Vinci quando questi gli ha chiesto delle vacanze con il faccendiere Daccò da lui pagate. Formigoni lo ha minacciato di querela: “I magistrati non lo dicono. Se ripete che io ho fatto vacanze a spese altrui anche lei prenderà una querela: le vacanze le ho sempre pagate”. Infine si registra anche un intervento di Bersani che sulla questione Lombardia dice che prima si va al voto è meglio è.