“C’è un’emergenza sociale aggravata dalla crisi economica che incide sulla vita di tutti i cittadini. E inevitabilmente anche sulla sicurezza”. A dirlo, in una intervista rilasciata a La Repubblica, è il sindaco di Milano Giuliano Pisapia. “Non possiamo accontentarci dei dati che a Milano fanno registrare una diminuzione dei reati in generale, ma anche un incremento di quelli predatori”, spiega il primo cittadino. “Io ho una convinzione. Non bisogna speculare sull’odio. Dopo i fatti gravissimi successi dobbiamo somministrare una medicina giusta. Risolvere i problemi, non aggravarli”. La medeicina giusta che propone Pisapia, riferendosi ovviamente alla strage a colpi di piccone a Niguarda e agli sontri di ieri tra agenti in tenuta antisommossa e militanti del centro sociale Zam, sgomberato la mattina, “è quella a cui abbiamo pensato l’altro giorno in prefettura nel vertice con il ministro Angelino Alfano. Cose concrete: la centrale operativa unificata, il numero unico per qualsiasi necessità (lo avremo a breve), l’accordo con i Comuni limitrofi per il controllo del territorio anche in relazione all’Expo e al rischio infiltrazioni”. Il vicepremier Alfano ha annunciato pochi giorni fa l’invio in città di altri 140 agenti tra polizia e carabinieri. “Le cose le stiamo facendo – conclude Pisapia -. C’è una grande cooperazione tra forze dell’ordine e polizia locale, i cui responsabili si ritrovano ogni quindici giorni. In altre città della Lombardia questo non c’è ancora. Come ha giustamente detto il governatore Roberto Maroni, che ha chiesto di estendere a tutta la Regione questo modo di procedere”.