“Dopo 10 anni un’assoluzione piena”, sottolinea l’ex presidente Ds della Provincia di Milano, Filippo Penati. La recente sentenza della Corte dei Conti della Lombardia – che ha assolto Penati e altri componenti dell’amministrazione provinciale milanese dall’accusa di danno erariale nell’operazione Serravalle del 2005. Un caso – quello del passaggio del 15% delle azioni della società di gestione autostradale Milano-Serravalle – da Gavio alla provincia che fin dall’inizio delle inchieste, nel 2011, ha prodotto una vasta eco mediatica (anche su IlSussidiario.net) con ricostruzioni e valutazioni contrapposte.
I magistrati contabili hanno respinto in blocco l’ipotesi accusatoria sostenuta dalla Procura regionale presso la Corte dei Conti: “Non ci sono prove di pregiudizio erariale”, hanno affermato, legata a una presunta sopravvalutazione delle azioni Serravalle cedute da Gavio alla Provincia di Milano. La Procura insisteva nel quantificare in oltre 100 milioni di euro un danno presunto: per il bilancio della Provincia di Milano e per una svalutazione implicita nella partecipazione Serravalle detenuta dal Comune di Milano (l’allora sindaco Gabriele Albertini aveva presentato un esposto). Secondo la Procura valore unitario riconosciuto dalla Provincia (8,8 euro rispetto ai 2,9 euro a suo tempo pagati dal gruppo Gavio per l’acquisto) era gonfiato: “drogato” secondo un’espressione corrente in alcuni resoconti di stampa. Invece “il comportamento della Provincia è stato giudicato pienamente legittimo e nessun illecito è stato individuato, né soggettivamente, né contabilmente. “E’ una grande vittoria, si è dimostrato che non vi è stato alcun danno al patrimonio pubblico ne tantomeno che, come avrebbe invece voluto l’accusa, ci fu una tangente che fosse derivata dal prezzo gonfiato”.