Marco Minniti, ex Ministro dell'Interno, ha parlato del tema delle migrazioni e degli attentati terroristici. Le parole sulle pagine de La Verità

Dopo aver ricoperto il ruolo di ministro dell’interno con Paolo Gentiloni, che lo ha nominato nel dicembre 2016, Marco Minniti si è dimesso da deputato del Pd nel 2021. Da due anni guida una fondazione, Med-Or, che promuove le relazioni nell’area del Mediterraneo, del Medio ed Estremo Oriente. Dopo aver avuto a che fare in prima persona con il tema delle migrazioni, sulle pagine de La Verità, l’ex Ministro ha parlato della tragedia di Cutro e del naufragio davanti alla costa libica.



“Siamo di fronte a due tragedie che ci riportano al fatto che le migrazioni non sono un’emergenza. Questo può sembrare una contraddizione. Ma se vogliamo evitare nuovi eventi drammatici dobbiamo pensare all’emigrazione come a un dato strutturale che ha accompagnato l’umanità nel passato l’accompagnerà nel futuro. Anzi, è lecito prevedere che nei prossimi anni avremo un incremento dei movimenti delle persone nel mondo” ha spiegato Minniti. Le ragioni sono innanzitutto le più classiche: “Guerre, carestie e bisogno di migliorare le proprie condizioni di vita. A queste si aggiungeranno i cambiamenti climatici che potrebbero causare spostamenti consistenti”.



Minniti: “Attentati di matrice islamica…”

Al momento sono forti i flussi migratori dalla Tunisia e dalla Libia. A spiegarne il motivo è proprio Minniti: “La prima viveva di turismo, azzerato dalla pandemia. Si stava appena riprendendo quando la guerra ha provocato la nuova, gravissima crisi alimentare. Non può farcela da sola”. Mentre “La Libia si è ulteriormente e drammaticamente spaccata. C’è stata una guerra civile e oggi abbiamo i russi in Cirenaica e i turchi in Tripolitania. Per la prima volta nella storia moderna un solo Paese, la Turchia, controlla entrambe le rotte d’ingresso in Europa, quella del Mediterraneo centrale e quella del Mediterraneo orientale e dei Balcani”.



Gli attentati di matrice islamica nelle città europee degli ani scorsi non provenivano dalla Siria o dall’Iraq ma da cittadini della nostra Europa, cioè figli di un’integrazione sbagliata o mancata. Il corrispettivo della gestione comune degli interessi legali è l’impegno a contrastare i traffici illegali e a favorire il rimpatrio immediato degli irregolari”. In questo momento è l’Afghanistan il principale incubatole di terrorismo internazionale, spiega Minniti: “La Russia conosce lo scenario: per Mosca tutto ciò che può destabilizzare l’Europa e l’Occidente va nella giusta direzione“.