Il dottor Basso, l’oncologo che ha tentato di opporsi alla scellerata decisione dei genitori di Eleonora Bottaro, la ragazza di 17 anni morta dopo aver rifiutato di curare la sua leucemia con la chemio, è intervenuto a “La vita in diretta – Estate”:”Le possibilità di guarire erano attorno all’80%, vuol dire che 4 ragazze malate su 5 diventeranno grandi, avranno figli, qualcuna diventerà atleta, qualcuna prenderà la prima pagina di Donna Moderna com’è successo perché è diventata una persona di successo. Io ho spiegato ai genitori cos’era la malattia di Eleonora, che era uno dei più grandi successi della medicina degli ultimi anni. Mi sono scontrato anche abbastanza duramente con loro, perché io avevo bisogno del loro consenso firmato. Se avrei potuto fare di più? Io ho una frustrazione, perché ho passato 45 anni della mia vita a cercare di guarirli. Non aver potuto provare a guarirla è la mia grande frustrazione”. (agg. di Dario D’Angelo)
LA STORIA DI ELEONORA
Morta perché rifiutò la chemio: Eleonora Bottaro ha perso la vita a soli 17 anni perché i suoi genitori, Lino e Rita, seguaci del metodo Hamer, un protocollo non riconosciuto dalla scienza, la convinsero a curare la sua grave leucemia soltanto con vitamine e cortisone. Nel giro di pochi mesi Eleonora è morta e ora che il tribunale di Padova ha condannato i suoi genitori a due anni ciascuno, del caso è tornato ad occuparsi anche “La vita in diretta – Estate”. Il dibattito riguarda in particolare fin dove possa arrivare il potere genitoriale quando, com’è successo nel caso di Eleonora, questo si scontra anche con la scienza. Come riferito da “Il Messaggero”, la procuratrice aggiunta Valeria Sanzari, che ha indagato subito madre e padre per omicidio colposo aggravato dalla prevedibilità dell’evento, la 17enne non ha mai avuto modo di costruire una propria libertà di scelta delle cure, in quanto sempre iperprotetta e “plagiata” dai genitori.
MORTA A 17 ANNI PERCHÉ RIFIUTÒ LA CHEMIO
Eppure nemmeno la morte della figlia è sembrata smuovere più di tanto la coscienza dei suoi genitori, convinti di aver operato correttamente per Eleonora. Questo almeno il parere espresso da Rita Bottaro, che al termine dell’udienza in cui è stata condannata ha dichiarato:”Credo nella giustizia divina, non ho sbagliato nulla, rifarei tutto quello che ho fatto, solo Dio sa quanto ha sofferto mia figlia”. Eppure pochi giorni fa è stato il dottor Giuseppe Basso, all’epoca direttore di Oncoematologia pediatrica a Padova, intervistato da “La Repubblica”, a dichiarare:”Il genitore può pensare ciò che vuole ma io, da medico, devo intervenire e così feci con Eleonora. Fui io ad avvisare il tribunale dei minori e avviare l’iter di sospensione di potestà genitoriale. (Eleonora) Aveva molte possibilità di guarire, non curandosi le ha ridotte a zero”.