Francesca Donato, moglie di Angelo Onorato, è stata ospite ieri a Quarto Grado per parlare nuovamente del giallo dell'architetto
Il mistero della morte dell’architetto Angelo Onorato a Quarto Grado e anche ieri sera vi era in studio la moglie della vittima, Francesca Donato, volto noto della politica nostrana. Il caso è stato, per il momento, trattato come suicidio, ma la famiglia si sta opponendo a questa “sentenza”, tenendo conto di tutto ciò che non sembrerebbe combaciare con un gesto estremo.
«Ci sono una marea di elementi – le parole della moglie di Angelo Onorato – che fanno pensare che lui non fosse solo in quei momenti e che sia stato ucciso, come, ad esempio, la presenza del DNA di ignoti su ciò che indossava: la cintura, la fascetta e anche su zigomi e fronte, dove lui aveva ecchimosi da cui hanno prelevato materiale, e c’erano tracce miste. Io mi chiedo perché la polizia scientifica non ha ritenuto rilevanti queste tracce?».
Ha cercato di rispondere il generale Garofano, fondatore dei RIS e genetista, opinionista fisso di Quarto Grado: «Il fatto di trovare queste componenti del DNA su più punti e soprattutto sulla fascetta e sulla parte in cui il signor Onorato ha probabilmente subito un’aggressione diventano molto importanti, perché, sottraendo il DNA della signora e della vittima, abbiamo la capacità di individuare un profilo, comparandolo attraverso la banca dati. La polizia scientifica ha indicato “uomo 1” più volte, ma spetta al pubblico ministero inviare questi profili diversi alla banca dati per la comparazione».
Quindi Francesca Donato ha ripreso la parola, commentando gli ultimi messaggi inviati dal marito – “sono molto confuso” e “qualcuno mi vuole molto male” –: «Non possono portare a un gesto estremo. Mio marito aveva dei periodi di difficoltà e di debiti, come tutti gli imprenditori, ma, giusto giusto, quel periodo stava andando molto meglio dei periodi passati: erano in arrivo tanti cantieri e operazioni che gli avrebbero procurato guadagni, con cui avrebbe potuto pagare debiti; ma tutti i costruttori hanno debiti».
MORTE ANGELO ONORATO, LA MOGLIE “SECONDO ME ERA MINACCIATO”
Quindi ci ha tenuto a precisare: «Io, negli ultimi cinque anni, ho lavorato al Parlamento europeo ed ero fuori dal lunedì al venerdì, e quello che faceva lo sapevo dalle telefonate. Anche per non farmi preoccupare troppo, mi diceva determinate cose.
Lui mi aveva dato un avviso ma non mi aveva voluto coinvolgere in questo problema; probabilmente aveva paura che, se lo avesse fatto, io avrei preso iniziative e avrei denunciato, ed evidentemente qualcuno lo minacciava dicendogli che se la sarebbe presa con moglie e figlia e, come qualsiasi padre di famiglia, ha voluto proteggerci».
Sul giorno della morte: «Lui quella mattina aveva un appuntamento, lo ha detto a mio cognato; doveva andare a Capaci per risolvere una questione, dicendo che sperava si risolvesse in maniera bonaria. Lo ha detto anche nella chiamata fatta poco prima della morte. Poi c’è la portiera aperta dietro dell’auto (Angelo Onorato è stato rinvenuto senza vita nel suo SUV), tutti indizi che fanno capire che lui non era solo».

MORTE ANGELO ONORATO, LA MOGLIE E LE NOTE VOCALI INVIATE DAL MARITO
E ancora: «Lui manda messaggi alla sua collaboratrice meno di un’ora prima di essere stato trovato morto (hanno fatto sentire dei vocali a Quarto Grado in cui appariva molto sereno, ndr). Alle 11:15 una delle persone a cui aveva mandato un messaggio lo contatta, ma lui non ha risposto; anche io, alle 11:30, ho provato a chiamarlo e non rispondeva, quindi lui è morto pochi secondi dopo le 11:07, e alle 10:40 lasciava questi messaggi alla collaboratrice dicendo che lunedì avrebbero fatto questo e quello…».
L’avvocato della famiglia Onorato, Vincenzo Lo Re, aggiunge: «Tante cose depongono verso l’omicidio e non il suicidio. Se c’è un colpevole, speriamo venga scoperto». Speriamo, quindi, che le indagini non si chiudano, visto che questo caso necessita di fare chiarezza su alcune questioni che appaiono oggettivamente sospette.
