Uno studio ha analizzato la correlazione tra allarme clima e morti di caldo sottolineando l'aumento di vittime a Roma e MIlano, ma i dati sono ipotetici

Morti di caldo e allarme cambiamento climatico, diversi studi usciti recentemente hanno sottolineato come l’aumento dei decessi dovuti a colpi di calore sia strettamente collegato al fenomeno del surriscaldamento globale. In particolare, uno studio dell’Imperial College di Londra, prendendo in esame anche le due principali città italiane, Milano e Roma afferma che le vittime sono aumentate arrivando a 500 in soli 10 giorni. Questa ricerca dai toni particolarmente catastrofistici però, avrebbe basato le proprie conclusioni su probabilità, stimando il numero di morti e non rappresentando correttamente la realtà.



Le incongruenze che emergono sono molte, la prima, come sottolinea a La Verità il professore di scienza dei dati all’Università di Bologna Marco Roccetti, è che lo studio non sarebbe ancora stato sottoposto a revisione, una condizione fondamentale per poter convalidare i dati tramite gli interventi di esperti indipendenti. Ma anche perchè il rapporto è frettoloso e ipotetico e prende in esame scenari estremi nei quali si prova ad immaginare quante potrebbero essere le morti in eccesso.



Ondata di caldo record

Morti di caldo, lo studio dell’Imperial College mostra 500 morti in più a Roma e Milano ma si basa su dati ufficiosi e stime

Analizzando il rapporto sui morti di caldo nelle principali città, tra cui Roma e Milano, nelle quali, secondo lo studio dell’Imperial College si sarebbero verificati, a causa del cambiamento climatico, 500 decessi in più, è possibile notare come alcuni dati non corrispondano alla realtà. Ad esempio, come sottolinea La Verità, il numero degli abitanti non è esatto perchè viene indicato in 2,158 milioni quando invece e di 2,7 milioni. Così come non viene preso in considerazione il fatto che molte di queste vittime, non sono davvero morte a causa dellondata di calore ma dell’aggravarsi di patologie già esistenti, sulle quali la temperatura elevata incide.



Anche il quotidiano Libero ha pubblicato un articolo a riguardo, specificando che nel momento attuale, non è ancora possibile fornire prove certe per una ricerca scientifica, in quanto le variazioni dei valori meteorologici registrati e i decessi correlati, potranno essere certi solo in autunno. Infatti, su tale studio si era espresso anche il senatore della Lega Claudio Borghi, che aveva commentato confermando che si tratta evidentemente di dati ufficiosi, visto che nè l’Istat nè l’anagrafe avevano ancora diffuso quelli ufficiali.