Mozambico, violenze Isis: oltre 30 cristiani decapitati, una chiesa incendiata e 11 bambini rapiti. L'appello del Papa per fermare l'orrore
Non si placano le violenze in Mozambico, con i cristiani che continuano a essere perseguitati. Negli ultimi giorni ha destato orrore e choc la notizia pubblicata da Newsweek riguardo oltre 30 cristiani che sono stati decapitati nel nord del Paese a settembre. A rivendicare le violenze è stato l’Isis, in particolare il ramo in Mozambico del sedicente Stato Islamico (Ismp).
Sono state registrate nelle province di Cabo Delgado e Nampula, ma sono otto anni che gli attacchi e le persecuzioni vanno avanti. Sono stati registrati finora oltra 6mila morti e oltre 1,3 milioni di sfollati, stando ai dati forniti dall’Onu e dall’ong Acled.
Ad aggiungere orrore all’orrore anche le foto dei miliziani che giustiziano i civili e incendiano chiese e abitazioni. L’ISMP, infatti, ha diffuso delle immagini, visionate dal Middle East Media Research Institute (MEMRI), che mostrano militanti mentre uccidono persone e incendiano chiese e case in diversi villaggi.
CRISTIANI VITTIME DEL TERRORISMO IN MOZAMBICO
In questo contesto difficile si intrecciano le minacce jihadiste con le richieste economiche e sociali delle popolazioni locali, senza trascurare il ruolo che ha lo sfruttamento delle risorse naturali della zona, come gas e rubini. Il terrorismo resta però una minaccia significativa per la regione, e in particolare per i cristiani, infatti l’organizzazione cristiana americana Open Doors indica che il Mozambico è al 37esimo posto tra i Paesi più pericolosi per i cristiani.

“L’ascesa dell’estremismo islamico nel nord del Paese, specialmente in regioni come Cabo Delgado, ha avuto un impatto devastante sulla vita dei credenti. Le chiese sono state bruciate, i pastori rapiti e molti uccisi”, ha affermato l’organizzazione, secondo cui l’obiettivo dei gruppi estremisti islamici in Mozambico è quello di “instaurare uno Stato islamico rigoroso, e i cristiani sono spesso presi di mira come simboli di resistenza a questa ideologia estremista”.
L’APPELLO DI PAPA LEONE XIV
Papa Leone XIV, in occasione dell’incontro con una delegazione di Aiuto alla Chiesa che soffre, ha denunciato la “crescente ostilità e violenza contro coloro che hanno convinzioni diverse, tra cui molti cristiani”, chiedendo di non abbandonare “i fratelli e le sorelle perseguitati”. L’appello del Santo Padre è a restare al loro fianco e a impegnarsi “per garantire la libertà donata loro da Dio”.
LE ULTIME VIOLENZE
Le organizzazioni comunitarie e religiose continuano a chiedere ulteriori misure di sicurezza, aiuti umanitari e solidarietà interreligiosa, ma intanto proseguono le violenze. Vaticanews riporta la notizia di una chiesa incendiata, 3 persone uccise e 11 bambini rapiti. Questo il nuovo bilancio drammatico della violenza jihadista dopo gli attacchi tra giovedì e venerdì nei distretti di Nangade e Palma.
Gli assalitori hanno ucciso due civili, dato alle fiamme case e botteghe, poi un altro gruppo armato ha fatto irruzione a Palma dove, secondo quanto riportato dall’Afp, un commando ha attaccato almeno quattro case, uccidendo una persona e rapendo 11 minori, di cui 7 bambine e 4 adolescenti.
