Mps paga le azioni dell'Opas, Mediobanca vola ai massimi mentre si avvia verso nuova governance: in ballo anche l'ipotesi di un "traghettatore"
OPAS MPS-MEDIOBANCA, COSA SUCCEDE ORA
Dopo aver conquistato Mediobanca con l’Opas, Mps si prepara a rivoluzionarle la governance: via ai vecchi vertici, entreranno nuovi manager, da scegliere tramite head hunters o dall’interno. Una prima scadenza è fissata ad ottobre, quando è previsto l’insediamento del nuovo Cda.
A fare il punto della situazione su questa fase delicata e cruciale in cui Monte dei Paschi di Siena acquisisce il controllo di Mediobanca è il Sole 24 Ore, partendo dal cambio dei vertici. Infatti, dopo il successo dell’offerta pubblica di acquisto e scambio, Mps è diventata l’azionista di maggioranza e procederà, quindi, a riorganizzare la governance della società acquisita.
Il 18 settembre è in programma un Cda di Mediobanca nel quale molto probabilmente arriveranno le dimissioni dell’intero consiglio di amministrazione, anche se due consiglieri – Sabrina Pucci e Sandro Panizza, nominati da Delfin – dovrebbero restare.
COME CAMBIA LA GOVERNANCE DI MEDIOBANCA
In uscita i due volti simbolo della precedente gestione, cioè il CEO Alberto Nagel e il presidente Renato Pagliaro, usciti sconfitti dallo scontro con Mps; la nuova proprietà nominerà poi un nuovo amministratore delegato e un nuovo presidente. In base a quanto ricostruito dal quotidiano economico, la scelta sarà gestita dal Comitato nomine di Mps, presieduto da Domenico Lombardi, col supporto di una società di head hunting, probabilmente Korn Ferry, che è in pole position.
La rosa di candidati sarà poi valutata dal board, con la supervisione del ceo di Mps Luigi Lovaglio e del presidente Nicola Maione. Le ipotesi indicano la scelta di una soluzione transitoria che potrebbe premiare alcuni manager interni con un ruolo da “traghettatore”, per dare stabilità ed evitare “fughe”.
Tra le ipotesi ci sono Francesco Saverio Vinci e Gian Luca Sichel. Il termine ultimo per la presentazione della lista dei candidati al nuovo Cda è il 3 ottobre, se l’assemblea per la nomina del nuovo cda dovesse essere convocata per il 28 ottobre.
FIN.PRIV VERSO L’USCITA DI SCENA
L’Opas, che si è conclusa al 62,3% di adesioni, riaprirà fino al 22 settembre: se si supererà il 90%, scatterà l’obbligo di acquisto residuale e il delisting automatico di Mediobanca; se resterà sotto il 90%, Mps potrà decidere se mantenere Mediobanca quotata. Non si esclude che Mediobanca resti come divisione autonoma mentre il board potrebbe essere ridotto da 15 a 9 membri.
Infine, si registra il disimpegno di altri soci: Fin.Priv. – finanziaria partecipata da Generali, Stellantis, Unipol, Italmobiliare, Pirelli e Tim- ha deciso di uscire dal capitale di Mediobanca. La vendita della sua quota dell’1,76% (14,3 milioni di azioni) è stata affidata a Morgan Stanley, con prezzo tra 21,3 e 21,5 euro per azione e incasso superiore a 300 milioni di euro.