La nuova offerta di Mps per l'acquisizione di Mediobanca: rilancio da Ops a Opas per 730 milioni cash. Il piano di Lovaglio e gli attuali scenari

MPS NON SI FERMA E RILANCIA: ECCO L’ULTIMA OFFERTA PER ACQUISIRE MEDIOBANCA

Riparte settembre e con esso il risiko bancario che ha appassionato la finanza italiana ed europea lungo tutta questa intensa estate 2025: dopo la riunione del consiglio di amministrazione di Mps lunedì sera, la decisione di rilanciare l’acquisizione su Mediobanca è fissata. Dopo essere saltato il piano di Nagel su Banca Generali, il complesso puzzle si sta rinnovando sul fronte bancario italiano e così scatta il rilancio di Monte dei Paschi di Siena sull’Ops Mediobanca per precisa volontà del manager Luigi Lovaglio.



Come emerge dalla nota pubblicata da Mps in queste ore, la banca senese migliora l’offerta su Mediobanca inserendo una componente  “cash” .

Mediobanca, sede di Milano (ANSA 2025, Mourad Balti Touati)

Di fatto all’Ops iniziale viene inserita la componente di 0,9 euro per ogni azione portata in adesione, che corrisponde a circa 730 milioni di euro cash: non solo, la stessa banca senese con sede in Piazza Cordusio ha spiegato di aver rinunciato alla condizione della cosiddetta soglia del 66,67% che invece era subordinata alla prima offerta, restando attiva la soglia del 35%. In termini temporali, la “nuova” Opas su Mediobanca è previsto con scadenza finale al prossimo 8 settembre, ma non è escluso che venga poi prorogato un secondo tempo anche tra il 16 e il 22 settembre.



IL PIANO DI MPS E i NUOVI OBIETTIVI DI LOVAGLIO

Il rilancio di Mps su Mediobanca si va ad aggiungere alle 2,533 azioni Montepaschi di nuovissima emissione: non solo, l’Opas è prevista anche per chi ha già aderito alla precedente Ops tra gli azionisti.

Il piano messo in campo dalla banca di Lcvaglio è di mettere nero su bianco il valore industriale dell’operazione, pur rimanendo immutati gli obiettivi iniziali del gruppo: si cerca così di convincere i grandi fondi presenti in Mediobanca, oltre a quelli già inclini all’abbraccio di Mps in contrasto con Nagel.

La creazione di un nuovo polo bancario, che segue l’immenso lavoro fatto da Monte dei Paschi in questi ultimi anni “dalle stalle alle stelle”, vede l’all in di Lovaglio per provare a convincere tutta Mediobanca, o quasi. Come segnala ancora il “Sole 24”, se realmente Mps riuscisse a superare la quota fissata come adesioni, conquisterebbe il controllo del cda di Mediobanca: se addirittura riuscisse a fare di più, ovvero superando il 66,6%, «ecco che ci sarebbero le condizioni per procedere alla fusione tra le due banche».