Sul palco dell’Ariston in occasione della serata conclusiva del sessantacinquesimo Festival di Sanremo salirà anche la PFM (Premiata Forrneria Marconi), il gruppo storico del progressive italiano che ha segnato la storia della musica del nostro Paese con capolavori assoluti. Il gruppo si esibirà appena dopo la sigla di testa di questa sera con l’Orchestra Sinfonica del Festival di Sanremo diretta da Pinuccio Pirazzoli e con una rappresentanza della Banda dell’Esercito Italiano diretta dal Capitano Antonella Bona. L’ensemble eseguirà un pezzo tratto dal Nabucco di Giuseppe Verdi per celebrare i 100 anni della Prima Guerra Mondiale. Il brano in questione potrebbe essere il celebre “Va’ pensiero”.
Tra gli ospiti musicali del Festival di Sanremo 2015 ci sarà anche la PFM, acronimo di Premiata Forneria Marconi, uno dei migliori gruppi nella storia del rock italiano. Nata nella metà degli anni ’60 come I Quelli, poi diventata Krel all’inizio del decennio successivo, la band prese forma compiuta nel 1970, quando avvenne l’incontro tra Franz Di Cioccio (batteria), Franco Mussida (chitarra), Flavio Premoli (tastiere), Giorgio Piazza (basso) e Mauro Pagani, un violinista e flautista proveniente dai Dalton. Un incontro avvenuto durante le prove di La buona novella, di Fabrizio De Andrè, dove tutti lavoravano in qualità di session man, attività che li vedeva collaborare con molti dei nomi più rilevanti della scena artistica italiana.
Proprio in quel periodo stava avvenendo una vera e propria rivoluzione, innescata anni prima da Sgt. Pepper’s Lonely Heart Club Band, l’opera dei Beatles che aveva comportato la modifica della forma canzone conosciuta sino a quel momento. Sull’onda innescata dai Fab Four si erano accodati gruppi come Pink Floyd, Genesis e altri, con il varo di composizioni molto più elaborate e legate da un filo logico narrativo. Il concept album arrivò anche in Italia, trovando degna accoglienza in alcuni gruppi più pronti a recepire le istanze che arrivavano in particolare dall’Inghilterra. Proprio la Premiata Forneria Marconi fu quello che riuscì a distinguersi per la validità della propria proposta, grazie in particolare a dischi come Storia di un minuto, l’album di esordio inciso nel 1972 e contenente veri e propri gioielli come Impressioni di settembre, il pezzo che da sempre identifica il gruppo. Va ricordato peraltro come il nome del gruppo derivi da quello di una forneria di Chiari frequentata da Mauro Pagani, scelto dopo un ballottaggio con Isotta Fraschini.
La loro indiscussa bravura colpì all’epoca anche Greg Lake, il front man di Emerson, Lake & Palmer, il quale dopo averli ascoltati in concerto decise di portarli a Londra, ove furono presi sotto l’ala protettiva di Pete Sinfield, il paroliere dei King Krimson, il quale decise di produrli non senza prima aver mutato il loro nome in PFM, più adatto al mercato inglese. Se l’album inciso in questa occasione, Photos of ghost, lasciò abbastanza fredda la critica inglese, il singolo Celebration, in italiano È festa, ebbe invece grande successo. Un successo che però non fu sfruttato appieno dal gruppo, logorato dalla frenetica attività intrapresa in quel periodo, che decise perciò di tornare in patria senza concludere l’iter promozionale che avrebbe potuto consegnargli la fama planetaria.
Negli anni successivi, la PFM ha continuato a sfornare album con una attività abbastanza frammentaria, che non ha mancato però di dare soddisfazione ai tanti appassionati della band. Ben quattordici gli album che hanno fatto seguito a Photos of ghost, riproponendo la bravura tecnica della band, di cui l’ultimo, PFM in classic, ha visto il gruppo cimentarsi con alcune composizioni di Mozart, Beethoven, Verdi e Rossini. Ora la partecipazione a Sanremo, ove peraltro la PFM si è già esibita nel 2011, insieme a Roberto Vecchioni, che non mancherà di suscitare interesse soprattutto negli appassionati legati agli anni ’70.