La serata finale del Festival di Sanremo 2013 comincia con arte e garbo, tanta delicatezza e fa dimenticare le polemiche di questi giorni, non solo di marca sanremese per la verità. L’Ariston occhieggia alla musica classica, con una buona interpretazione di Wagner e di Verdi, acustica discutibile a tratti, ma prova di grande livello ed eclettismo da parte dell’orchestra del Festival. La parte deidcata al varietà di questa finalissima del festival di Sanremo si apre con una Luciana Littizzetto mascherata da farfallona: ovviamente il riferimento è al famoso tatuaggio di Belen lo scorso anno, la farfallina sulla coscia che fece scalpore. Un inizio simpatico con il classico umorismo provocatorio di Lucianina che si ricompone in abiti normali ben presto e comincia la gara. Aperta la gara del festival da Raphael Gualazzi con un pezzo ambizioso ma non alla sua portata dal punto di vista vocale. Esibizione un po’ stentata, con qualche svolazzo al pianoforte e un po’ troppa sofferenza. Seguono gli Almamegretta con la loro versione attualizzata del Ragazzo della via Gluck, che peraltro hanno eseguito ieri sera. Raiz pure lui un po’ sfiatato e quasi in affanno, a suo agio comunque in una canzone tipica. Spazio alla protesta dell’Orchestra contro tagli e lavoro precario e poi Daniele Silvestri in versione stornello impegnato, accompagnato dal linguaggio dei gesti presenta la sua canzone vecchia maniera, molto teatrale, ondeggiante nel tempo e simile a nessun’altra ma non con molta sostanza. Chiudono il primo quartetto di artisti i favoriti Modà, con la loro canzone che tende a mettere in luce le doti vocali del loro leader Kekko, che stasera appare un po’ sforzato. I fiati beatlesiani chiudono il pezzo fino al diminuendo finale. La gara riprende, però, senza lasciare questo registro “basso” dettato dai conduttori, anche per la mancanza di “stacchi” comici di livello. La Littizzetto comica dà il meglio sempre, ma Fazio ha gioco troppo facile a frenarla. Forse ci aspetta qualcosa piû proseguendo la serata, forse invece si vuole lasciare spazio alla musica e solo alla musica, anche se purtroppo pare che non ci siano almeno in questa prima fase canzoni in grado di dare un vero cambio di marcia alla competizione. In attesa dei favoriti, Marco Mengoni, Chiara Galiazzo e di Elio e le Storie Tese non ci resta che rilassarci, chiudere gli occhi (oggi c’e’ Bar Rafaeli?) e goderci la musica.
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