Sono finite le NBA Finals con la vittoria degli Oklahoma City Thunder che si laureano campioni per la prima volta nella loro storia
NBA Finals, la prima vittoria degli Oklahoma City Thunder
Nella notte tra domenica e lunedì è stato giocato l’ultimo capitolo della stagione del basket americano nonché l’ultima partita delle NBA Finals che dopo 9 anni tornano a essere decise da una gara 7, da quando nel 2016 Lebron James vinse con i suoi Cleveland Cavaliers contro i Golden State Warriors di Stephen Curry.
La partita è arrivata dopo una serie emozionante con grandi vittorie inaspettate, come quella in gara 6 di Indiana davanti al suo pubblico, e grandi prestazioni individuali non solo delle due superstar, Shai Gilgeous-Alexander e Tyrese Haliburton ma anche dei secondi violini Jalen Williams e Pascal Siakam.
L’ultima partita e quindi la serie è stata vinta dagli Oklahoma City Thunder che hanno battuto gli Indiana Pacers per 103-91 laureandosi così campioni NBA per la prima volta nella storia della franchigia, nata dopo il trasferimento della squadra da Seattle nella stagione 2008-2009.
Il migliore in campo non poteva che essere Shai Gilgeous-Alexander che mette a referto 29 punti, 5 rimbalzi e 12 assist in 40 minuti giocati, sostenuto dai 20 punti di Jalen Williams e i 18 punti con 8 rimbalzi di Chet Holmgren, per gli ospiti invece top scorer Bennedict Mathurin con 24 punti e 13 rimbalzi uscendo dalla panchina.
NBA Finals, Shai Gilgeous Alexander è il miglior giocatore
A fine dell’incontro è stato consegnato il premio di MVP delle NBA Finals che ovviamente è andato al playmaker dei Thunder, Shai Gilgeous-Alexander che è riuscito a mantenere una media di 30 punti, 5 rimbalzi e 5 assist nel corso di tutta la serie e che torna a far coincidere il premio di miglior giocatore della stagione e della serie finale dei playoff dopo 12 anni, quando a vincerlo era stato Lebron James con i suoi Miami Heat. Il merito di questa vittoria però va diviso con tutti i membri della franchigia da Sam Presti il General Manager, al coach Mark Daigneault a tutti i membri del roster.
Gara 7 però è stata condizionata senza dubbio dall’infortunio subito dalla superstar degli Indiana Pacers Tyrese Haliburton, che dopo 7’ minuti si è rotto il tendine di achille dovendo così terminare anticipatamente la sua partita e obbligandolo a stare ai box per i prossimi 10/12 mesi. Il playmaker della squadra ospite infatti aveva subito un infortunio in gara 5, dopo altri diversi acciacchi nelle serie precedenti, e aveva deciso di saltare la partita successiva per tornare al massimo delle sue forme nello scontro finale, la sua decisione però alla fine è risultata controproducente e lo ha portato ad un lungo stop.
