La ‘ndrangheta voleva una banca “tutta per sé” in Germania. È quanto ha svelato un’indagine della Dda di Catanzaro, attualmente facente capo a Nicola Gratteri, che ha scoperchiato i piani delle cosche catanesi e i legami con hacker e broker legati ai clan, ma anche direttori compiacenti negli istituti bancari. “Avere una banca tutta per sé significherebbe non avere più problemi con quei conti di mer*a, capisci? Anche perché si tratta di una banca a tutti gli effetti e non una banca privata qualsiasi” si sente dire in un’intercettazione, risalente al 2021 e riportata da il Sole24Ore, a un hacker di Dusseldorf.
L’hacker in questione aggiunge: “esistono banche offshore, banche in internet, banche online, banche private riservate solo a clienti privarti e poi ci sono le banche che hanno le licenze per fare tutto, banche che dispongono di sportelli dove possono andare i clienti per effettuare le operazioni, dove si possono richiedere o bloccare le carte di credito, banche che concedono crediti, insomma una banca completa. Puoi fare tutto…”. L’indagine vede la collaborazione tra Procura di Catanzaro e la Bundeskriminalamt, cioè l’Agenzia anticrimine della Germania, che svelano i collegamenti tra le cosche e direttori di banca compiacenti con il fine di riciclare denaro per centinaia di milioni di euro. Un imprenditore tedesco, inoltre, avrebbe dichiarato nel 2021 che un suo connazionale sarebbe riuscito a “fondare/acquistare una propria banca in Germania, perfettamente operativa”.
La banca della ‘ndrangheta in Germania: conti dormienti, broker non autorizzati e…
La Procura di Catanzaro e la Bundeskriminalamt in Germania, nell’operazione Glicine Acheronte hanno svelato il mondo sommerso della finanza clandestina, scoprendo una fitta rete di broker non autorizzati, direttori di banche compiacenti e conti correnti “dormienti” su cui le cosche potevano operare per via telematica. Un meccanismo che ha permesso alla ‘ndrangheta di trasferire su conti esteri offshore 40 milioni di euro di interessi, in un gioco che prevedeva anche codici bancari violati, rubati oppure falsi, così come piattaforme per il trading.
Non solo il progetto della ‘ndrangheta di una banca fidata in Germania. La Dda di Catanzaro ha ascoltato un commercialista già soggetto a condanna e considerato legato alla cosca Grande Aracri, il quale ha confermato l’esistenza di alcune piattaforme finanziarie a livello mondiale capaci di generare anche l’80% di utili in un mese. Piattaforme in mano a un numero esiguo di broker internazionali, con finestre temporali limitate di utilizzo e in cui vengono dirottate enormi quantità di denaro.