Nicola Pietrangeli, ex giocatore di tennis, si racconta in una lunga intervista concessa al Corriere. Un film sulla sua vita avrebbe molto da dire e l’ex campione lo sa. Lo intitolerebbe basandosi su una carriera contraddistinta da alti e bassi: “Nicola contro Pietrangeli e costerebbe un botto produrlo, c’è troppo da raccontare. Dentro di me c’era abbastanza atleta e abbastanza buon mascalzone. Un continuo contrasto. Dicono che se mi fossi allenato poco di più avrei vinto molto. Ma non mi sarei divertito”. Si chiacchiera poi delle tante voci che lo definiscono un playboy, voci che non smentisce: “Ho avuto quattro storie che contano. – ammette il campione – Susanna, che poi ho sposato, non era bella. Di più. Sua madre non voleva che mi frequentasse perché sperava per la figlia in un uomo ricco. Io non lo ero, non lo sono mai stato. All’epoca giravo in tram e bus. Gli uomini morivano per lei, uno le regalò un brillante grosso come una casa che lei gli restituì”. Il grande amore è stato proprio Susanna: “Voleva me. Mi sposai a 27 anni per amore e sottile ripicca nei confronti della madre arrampicatrice. Abbiamo avuto tre figli Marco, Giorgio e Filippo. Fedele io? No, ma per nulla al mondo avrei messo a rischio la famiglia”.
Nicola Pietrangeli e la storia d’amore con Licia Colò
Nicola Pietrangeli racconta come dopo Susanna ci siano state altre storie, tra cui quella con Licia Colò. “Dopo Susanna, è arrivata Lorenza, indossatrice milanese. Non volevo sposarmi e mi lasciò. – ammette, per poi svelare – Sempre lasciato, io. Poi ecco Licia Colò. Cinque anni di splendida convivenza. Aveva 30 anni meno di me. Quando mi ha lasciato mi ha giurato che non lo faceva per un altro. Forse si è spaventata della mia età ed è comprensibile. Dicono che quando vuoi le belle devi mettere in conto che gli altri ne siano a caccia. Ho sofferto molto”. Alla soglia degli 86 anni, Pietrangeli confessa di pensare, di tanto in tanto, alla morte. Per il suo funerale ha già espresso un desiderio: “Sì, ogni tanto. Spero di morire la notte e all’improvviso, mi spaventa la malattia. La mia è un’età per morire.”
Nicola Pietrangeli: “Ho pensato al mio funerale e…”
E sul funerale, Pietrangeli spiega: “si terrà al campo centrale del Foro Italico, a me intitolato. Ho già chiesto il permesso al presidente del Coni, il mio amico Giovanni Malagò. C’è un ampio parcheggio e nessuno potrà accampare la scusa di non aver trovato posto per la macchina. – dice ironico – In caso di pioggia si rimanda al giorno dopo e speriamo che all’Olimpico non giochi la Lazio altrimenti ci sarebbe confusione e magari qualcuno preferirebbe andare là”. Infine una considerazione sul più grande tennista italiano, Pietrangeli non ha dubbi: “Di gran lunga sono io. Panatta, con più talento, è durato molto meno ai vertici. Ora il più forte è Fabio Fognini. Una volta mi incontra e mi fa, sfottendomi, ehi Nicola, ai tempi tuoi correvi quanto me? Io non correvo, gli rispondo. Facevo correre gli altri”.