Nicola Romano: “Non è morto per overdose”/ “L’hanno ammazzato ma nessuno indaga”

- Lorenzo Drigo

Nicola Romano è morto 10 anni fa: secondo la procura si è trattata di un’overdose ma la sua famiglia crede che sia stato un omicidio, che non sanno spiegarsi

nicola romano 640x300 Nicola Romano (Rai 3, Chi l'ha visto)

La morte di Nicola Romano

Sono passati 10 anni da quando è morto Nicola Romano, in circostanze che risultano essere ancora piuttosto ignote. Secondo i periti legali, che si sono susseguiti in 10 anni di indagini e due tentativi di archiviazione, la conclusione è sempre stata al stessa: decesso dovuto ad overdose. Ma la famiglia di Nicola non ci ha mai creduto, e ci ha tenuto a ribadirlo chiaramente alla trasmissione Chi l’ha visto, in onda su Rai 3.

A parlare sono la madre, Terry, e la sorella, Maria Chiara, di Nicola Romano, che raccontano tutte le incongruenze del caso. “Qualcuno l’ha ammazzato, danno per scontato che sia ricaduto nella droga e sia andato in overdose, ma io l’ho urlato ai sette venti che non è così”, spiega la madre ai microfoni della trasmissione. “Da piccolo era estremamente solare, bastava guardarlo per sorridere. Io mi sono separata, in modo estremamente travagliato soprattutto per lui. Adorava me e il padre e senza il padre si è sentito perso“. In quel momento Nicola Romano sarebbe caduto nelle droghe, tornando subito in sé e parlandone con la madre “mi ha detto che non era fatto così, e mi chiede aiuto per uscirne”. “Abbaiamo il certificato del Serd che era pulito, aveva preso la patente, lavorava tutti i giorni”, spiega la sorella.

Nicola Romano: “C’era qualcuno con lui quella notte”

Nicola Romano, insomma, si pulì dalle droghe, ma dopo qualche mese, racconta ancora la sorella a Chi l’ha visto, “aveva paura di persone che diceva che lo seguivano e lo perseguitavano. L’avevano preso il 3 e l’avevano picchiato brutalmente”. “È tornato a casa ed aveva tutta la faccia tumefatta”, racconta la madre, e poi il decesso, misterioso ed attribuito alla droga nonostante la incongruenze.

Il corpo di Nicola Romano viene trovato in casa sua, tutto era in disordine, lui “era adagiato a terra, sotto il tavolo, con la maglietta alzata e le braccia a mo’ di difesa“, racconta la sorella. “Quella notte quando sono arrivata c’era la luce accesa, la finestra aperta e la macchina parcheggiata”, racconta la madre, che poco prima del decesso di Nicola Romano andò a trovarlo. “Busso e sento qualcuno che dice ‘Oh stanno bussando’, sento Nicola che si avvicina alla porta e chiama un suo amico che io conosco, dico ‘No, sono la mamma’, ma non mi apre, vado via ma gli dico di accendere il telefono. Non l’ho più visto o sentito, ma lì dentro c’era qualcuno, ho sentito le voci”.

Le incongruenze nella morte di Nicola Romano

Quello che la sorella di Nicola Romano pensa sia successo è chiaro, “hanno cercato di inscenare un’overdose che non è riuscita perché la sostanza, secondo il nostro tossicologo, non era sufficiente a causare la morte. Quindi c’è stata una colluttazione (..) c’erano dei lividi sul braccio e si vedono ad occhio nudo, come se fosse stato trattenuto. Si è difeso (..) e l’hanno poi soffocato con questo cuscino che era vicino al corpo. Sono due i tossicologi che sostengono che non è morto per overdose. Se i carabinieri avessero guardato il telefono di mio fratello, avrebbero trovato tutti gli indizi nelle conversazioni”, ma nessuno guardò sufficientemente bene.







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