Per l'ex presidente francese, Nicolas Sarkozy, il procuratore ha chiesto sette anni di carcere e 300mila euro di risarcimento
Il procuratore ha chiesto sette anni di carcere più una multa da 300mila euro oltre a cinque anni di ineleggibilità per l’ex presidente francese, Nicolas Sarkozy, accusato di finanziamento illecito. Pronta la replica dell’ex sindaco di Neuilly-sur-Seine che attraverso la sua pagina X ha denunciato “l’eccesso della pena richiesta” e la “falsità delle accuse”, ritenendosi quindi vittima di un’ingiustizia. Sarkozy ha aggiunto: “Continuerò a lottare con le unghie e con i denti per la verità e a credere nella saggezza della corte”.
Il processo nei confronti del compagno di Carla Bruni riguarda accuse molto pesanti, leggasi corruzione, ricettazione di fondi pubblici, finanziamento illecito di campagne elettorali e associazione a delinquere, e insieme a lui vi sono altri undici imputati fra cui tre ex ministri considerati molto vicini allo stesso Sarkozy, sospettati di aver aiutato in qualche modo l’ex presidente. I nomi sono quelli di Brice Hortefeux, per cui sono stati richiesti tre anni di galera più una multa di 150.000 euro, quindi Eric Woerth, per cui la richiesta del procuratore è stata di un anno di carcere e una multa di 3.750 euro e infine Calude Gueant, sei anni e una multa di 100.000 euro, la cui posizione è la più grave fra i tre.
NICOLAS SARKOZY, COSA SAREBBE SUCCESSO
Ma cosa si accusa a Sarkozy? Di aver stipulato una sorta di “patto di corruzione” con l’ex dittatore libico, Muammar Gheddafi fino al 2005, attraverso l’aiuto dei suoi più stretti collaboratori, di modo che lo stesso Gheddafipotesse sostenere la sua campagna presidenziale del 2007, conclusasi con l’elezione a presidente della Francia. Il procuratore Sebastiane de la Touanne, colui che ha chiesto la pesante condanna, ha spiegato che nel corso delle 12 settimane di udienze “è emerso un quadro molto fosco di una parte della nostra Repubblica”.
Ha quindi puntato il dito verso l’ex presidente, accusandolo di essere stato alla “ricerca frenetica di finanziamenti” per soddisfare una “divorante ambizione politica”, e ha avvertito che “solo una pena detentiva e una multa” sarebbero state “in grado di proteggere la società”, e inoltre “di privarlo di alcuni diritti civili”.
NICOLAS SARKOZY, LE DIVERSE VEDUTE FRA ACCUSA E DIFESA
Secondo il procuratore lo stesso imputato “non sembra rendersi conto della gravità delle violazioni di integrità” di cui è accusato, ricordando inoltre che lo stesso è già stato condannato, tenendo conto che si tratta del suo quinto processo nel giro di cinque anni.
Ma Sarzkozy, dalla sua, continua a dichiararsi innocente, chiedendo dove siano tutti questi soldi che avrebbe ricevuto dai libici “La mia campagna presidenziale non è stata oggetto di alcun finanziamento illegale”, ha aggiunto, parlando con Le Parisien, ricordando che “quattro giorni di interrogatorio in custodia di polizia, 59 richieste di assistenza penale internazionale, 25 Paesi visitati, quattro mesi di processo”, non hanno permesso di trovare appunto alcun euro. “Dimostrerò la mia innocenza, ci vorrà tutto il tempo necessario, ma ci arriveremo”, ha assicurato l’ex inquilino dell’Eliseo. E ancora: “Non confesserò qualcosa che non ho fatto! Lo dirò finché avrò la forza di dirlo”.
