Niko Cutugno: "Ecco come scoprii di essere figlio di Toto Cutugno". La rivelazione spiazzante del figlio dell'indimenticato cantautore...
Forse non tutti sanno che Niko Cutugno scoprì di essere figlio del celebre Toto Cutugno quando aveva già compiuto sette anni. La scoperta avvenne curiosamente in edicola, quando sulla copertina di una rivista individuò il volto del padre. Fu il nonno materno a vuotare il sacco, dopo aver taciuto a lungo: “Ho scoperto di essere suo figlio dalla settimana enigmistica, poi mio nonno materno non resistette più e mi disse che era mio papà”, racconta in una intervista al Corriere della Sera. Oggi trentaseienne, il figlio di Toto Cutugno è un affermato manager.
Ripensando all’amato padre, ripercorre i momenti condivisi insieme dopo essersi ritrovati nel 1997. “Quell’anno volle riconoscermi in via ufficiale. Aveva ammesso di aver avuto un figlio fuori dal matrimonio”, spiega ancora Niko. Secondo il trentaseienne il padre viveva in un mondo tutto suo, un mondo parallelo. “Così coltivò due famiglie […] Veniva e se ne andava, io ero piccolo, non avevo idea che fosse così famoso”.
Niko Cutugno, il rapporto con il padre Toto Cutugno e l’infanzia difficile: “Una festa tra doni e addii”
Soprattutto durante l’infanzia, Niko ha dovuto fare i conti con la sua assenza. Quando lo ritrovava e riusciva a trascorrere del tempo con lui era felicissimo. “Da bambino non percepivo una vera presenza, con i suoi lati buoni e cattivi, ma era una festa che si rinnovava e che, puntualmente, poi finiva con lunghe assenze e addii”, il triste ricordo di Niko.
Eppure negli anni, Niko e suo padre sono riusciti a costruire un rapporto autentico. Ed il figlio di Toto è orgoglioso di essergli stato vicino fino alla fine dei suoi giorni. Nel 2023, infatti, le condizioni di salute di Toto Cutugno peggiorarono drasticamente a causa del cancro e in quel periodo così delicato Niko non ha arretrato di un centimetro. “Ho compreso mio padre, anche perché è stato in quelle ore che ho capito tante cose su di me”, le sue parole.
