Norman Foster: “San Siro icona, ma da ridisegnare”, l’architetto britannico definisce lo stadio Meazza “eroico ma lacunoso” (15 ottobre 2025)
NORMAN FOSTER SULLO STADIO DI MILANO: “SAN SIRO ICONA, MA DA RIDISEGNARE”
Se ne sono dette di ogni colore sullo stadio di San Siro, sul mitico impianto ora intitolato a Giuseppe Meazza, sul futuro dello stadio di Inter e Milan, ma le parole di Norman Foster sono significative, perché lo studio Foster+partner si occuperà del progetto del nuovo stadio per le due squadre di Milano, che ha ricevuto il via libera dal Comune dopo anni di attesa e polemiche.
Il rispetto per l’attuale stadio di San Siro è totale da parte di Lord Norman Foster, classe 1935: “Alzando gli occhi dal campo verso gli anelli di questa eroica e stupefacente struttura architettonica, si realizza all’istante come tutto ciò riguardi la performance, lo spettacolo”. Questa è da sempre una delle caratteristiche del Meazza, stadio tutto dedicato al calcio e uno dei luoghi mitici a livello mondiale per lo sport più popolare.
Norman Foster ne ha parlato come qualcosa di “totally timeless”, cioè senza tempo, nel corso di un incontro ‘Next design perspectives’ sul tema della longevità alla Triennale proprio di Milano. Lo stadio di San Siro ha ormai toccato i 100 anni, che festeggerà l’anno prossimo con la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi Milano Cortina 2026, la sua storia è il suo punto di forza ma rischia di esserne anche il limite che costringe a pensare a un nuovo impianto.
“Disegnare lo sconosciuto è il compito del progettista: anticipare con spirito ottimista. Noi dobbiamo mettere i semi, ma solo il tempo, poi, dirà se un’architettura avrà successo oppure no e sarà capace di diventare davvero classica”, ha detto Norman Foster riferendosi non solamente a San Siro. Di certo sta per cominciare il futuro di un simbolo di Milano: lunedì gli architetti sono stati ricevuti dal sindaco Beppe Sala con i presidenti di Inter e Milan e i rappresentanti dei fondi Oaktree e Redbird.
NORMAN FOSTER, LA LONGEVITÀ E IL FUTURO PER LO STADIO DI SAN SIRO
Norman Foster non si è voluto sbilanciare (“Stiamo iniziando a disegnare: vediamo cosa verrà fuori, è un momento eccitante e cruciale, una sfida difficile ma affascinante”), ma l’obiettivo è ambizioso: “Sarà un progetto che lascerà a bocca aperta. Due squadre, due società, una città”. San Siro è una “icona straordinaria che esiste già”, ma con “lacune che rendono inevitabile il percorso verso un nuovo stadio”, sebbene naturalmente “la storia e la memoria dovranno in qualche modo essere mantenute”. Bisognerà coinvolgere anche “i tifosi, che sono sempre di più e che hanno necessità in costante evoluzione”. Lo stadio “è un po’ come una città, in continuo mutamento e figlio dell’incrocio di tante dinamiche diverse”.
La longevità è stata il cuore dell’evento della fondazione Altagamma, che riunisce le imprese dell’eccellenza e del lusso del Made in Italy. Norman Foster ha parlato sul palco con l’amico e presidente della Triennale Stefano Boeri: “Tutti vogliamo vivere a lungo e meglio. Un mondo più sostenibile rende tutto più facile. Abbiamo i mezzi tecnologici, i dati e le competenze per migliorare l’esistenza”. Vale per gli esseri umani e, con dovuti paragoni, vale anche per le opere architettoniche, stadio di San Siro compreso: “Nonostante quanto di orribile leggiamo tutti i giorni, la tecnologia permette a sempre più persone una maggiore qualità di vita”. Servono “ambienti flessibili, in sintonia con l’ecosistema e la natura”. Sarà così anche per il nuovo Meazza?