Nuova abilitazione forense per gli aspiranti avvocati: una sola prova scritta anzichè tre e una prova orale articolata in tre fasi. Soddisfazione dell'AIGA.

Tra le novità apportate al Decreto sulla P.A (D.L 51/2023) spunta un emendamento, a firma Fratelli d’Italia, che andrebbe a snellire l’abilitazione forense per entrare nell’albo professionale degli avvocati. Una modifica, questa, che porterà anche ad un risparmio significativo nella Cassa forense. La proposta di modifica è stata approvata il 19 giugno 2023 in Commissione alla Camera e sarà operativa già per gli aspiranti avvocati che si cimenteranno nell’abilitazione già nel corso del 2023.



La novità consiste, come apprendiamo da Italia Oggi, in una sola prova scritta (anzichè tre) avente ad oggetto “la redazione di un atto giudiziario che postuli conoscenze di diritto sostanziale e di diritto processuale, su un quesito proposto in materia scelta dal candidato tra il diritto civile, il diritto penale e il diritto amministrativo”. La prova orale si articolerà in 3 fasi e vi saranno ammessi i candidati “che hanno conseguito, nella prova scritta, un punteggio di almeno 18 punti”. Saranno giudicati idonei i candidati che otterranno un punteggio complessivo non inferiore a 105 punti e un punteggio non inferiore a 18 punti in ognuna delle materie delle 3 fasi.



Nuova abilitazione forense: risparmio spese e soddisfazione dell’AIGA

Questo ‘restyling’ dell’abilitazione forense, voluto da tempo, sembra piacere agli aspiranti avvocati. Ma non solo. La revisione permetterà infatti un sostanziale risparmio di spese pubbliche. Considerando le minori uscite per l’affitto dei locali (‘una tantum’ e non per tre volte) ed i ‘tagli’ ai commissari ed ai compensi per la correzione degli elaborati, infatti, è stato stimato un risparmio di spesa complessivo, rispetto al 2019, di quasi 840.000 euro.

Di parere favorevole è stata inoltre l’Associazione Italiana Giovani Avvocati (AIGA), la quale, dopo aver appreso la notizia dell’approvazione dell’emendamento, ha immediatamente espresso soddisfazione per il tramite di una nota del presidente Francesco Paolo Perchinunno. Restano però ancora alcuni aspetti su cui dover intervenire. Il prossimo step richiesto è infatti quello dell’utilizzo della strumentazione informatica ed una doppia sessione dell’esame di stato all’anno per “velocizzare l’ingresso degli aspiranti avvocati nel mondo del lavoro”.