Era stato uno dei match più attesi di sempre per la ripartenza della stagione calcistica serba, dopo lo stop al calcio imposto per l’esplodere della pandemia da coronavirus, ma ora potrebbe diventare una macchia nera per la Serbia e non solo. Stiamo parlando del Derby di Belgrado, o detto anche Derby Eterno che solo pochi giorni ha visto contrapposti Partizan e Stella Rossa: stracittadina che da sempre è considerata una delle sfide più a rischio per la “calorosità” delle due tifoserie, ma che ora potrebbe passare per il più pericoloso per la salute della popolazione di Belgrado, che potrebbe davvero ritornare nell’incubo della pandemia. Il rischio, come è rimbalzato in queste ore nei media europei, è che il derby tra Partizan e Stella Rossa possa diventare origine di un nuovo focolaio di Covid 19, come già è occorso lo scorso inizio di marzo per la sfida di Champions League tra Liverpool e Atletico. E si tratta di un pericolo reale, considerato che la sfida occorse a porte aperte e allo stadio di Belgrado furono più di 25 mila tifosi a riempirne gli spalti, che certo non hanno rispettato alcuna norma sul distanziamento sociale: ma ne avremo la certezza solo tra un paio di settimane circa.
NUOVO FOCOLAIO COVID19 DOPO IL DERBY DI BELGRADO?
Si è dunque in attesa di scoprire se il derby tra Partizan e Stella Rossa sarà fonte di un nuovo focolaio di coronavirus, ma va detto che al momento i numeri legati al covid 19 che si registrano a Belgrado paiono contenuti. Come riportato oggi da Il Messaggero, pare che le autorità di Belgrado hanno confermato la presenza di soli 14 ricoverati in terapia intensiva per il coronavirua. Non solo, la Federcalcio serba ha pure ribadito che la partita in questione si è svolta a porte aperte in “conformità con le decisioni del governo serbo”, anche se di fatto sono state ben poche le mascherine (obbligatorie) che sono viste allo stadio. Nel frattempo però il clamore è grande e non sono in pochi a bersagliare di critiche la Federcalcio nazionale. Come pure ha riportato un dipendente della Federcalcio serba, che ha chiesto di rimanere anonimo, durante un’intervista raccolta dalla tv tedesca T-online.de, dove ha affermato: “Mi chiamano costantemente, sono bombardato da domande dei media tutto il giorno. Principalmente dai giornali dell’Europa occidentale che ci rimproverano e ci accusano per aver fatto disputare quella partita così”. Vedremo che accadrà.