Crisi di Governo in Olanda: Wilders ritira Ministri Pvv dopo scontro sull'immigrazione, Premier Schoof verso le dimissioni. Scenari, ecco cosa può succedere

CROLLA IL GOVERNO SCHOOF IN OLANDA: LO “STRAPPO” DI GEERT WILDERS

Non sono bastati quattro Governi Rutte in meno di 10 anni: appena 12 mesi dopo il suo insediamento, la caduta del Governo Schoof in Olanda rappresenta una nuova crisi politica e istituzionale che segna dal di dentro un’Europa tutt’altro che “tranquilla”. Geert Wilders, leader della destra olandese con il Partito delle Libertà (Pvv-Patrioti per l’Europa), aveva già minacciato i partner del Governo di Centrodestra (Vvd-Liberali, Bbb-Nsc Popolari) nei giorni scorsi che occorreva una svolta vera sul fronte immigrazione altrimenti sarebbe caduto il Governo del Premier tecnico Schoof.



E così è stato: i colloqui con i partner di Governo per provare a ricomporre la frattura non sono bastati e così stamane i Ministri in quota Pvv hanno rassegnato le dimissioni aprendo ufficialmente la crisi di Governo nei Paesi Bassi: più controlli alle frontiere, minori permessi di asilo e accoglienza per migranti irregolari, l’Olanda che ha in mente Wilders mal si sposa con le posizioni considerate dalla destra “troppo vicine all’Europa di Von der Leyen”, e così lo strappo che ora rischia di portare il Paese nuovamente alle urne dopo una già lunghissima fase di negoziato politico un anno fa per formare il Governo Schoof.



MIGRANTI, EUROPA E NON SOLO: COSA PUÒ SUCCEDER ORA IN OLANDA

«Lentezza sulla politica dell’immigrazione, chiediamo una svolta restrittiva come mai prima»: così Wilders commenta i motivi del ritiro dei suoi Ministri (tra cui il titolare delle Politiche migratorie, Marjolein Faber), lamentando che nessuna delle proposte partorite dal Partito delle Libertà è stata accolta in questi 11 mesi di Governo dalla maggioranza di Centrodestra. Le già passate turbolenze in materia di riforme, con parte del Governo filo-Ue e il Pvv dei Patrioti, sono come riesplose sul tema chiave dell’immigrazione.



«Nessuna firma per i nostri piani in materia di asilo», e per questo motivo «abbandoniamo la coalizione»: così Wilders stamane annunciando la caduta del Governo Schoof a poche settimane dall’importante vertice Nato previsto nei Paesi Bassi a L’Aja il prossimo 24-25 giugno 2025. La leader del Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia – il Vvd – Dilan Yesilgöz si è detta scioccata per il grado di «irresponsabilità» di Wilders, pur dopo l’appello del Premier Schoof ad evitare strappi in momenti complicati come quelli attuali, dentro e fuori l’Olanda.

Di contro, dopo anni di polemiche all’opposizione, il Pvv ha vinto le Elezioni 2023 proprio con dure promesse anti-immigrazione che gli sono poi costate l’impossibilità di costruire una maggioranza autonoma in Parlamento: l’accordo con gli altri partiti di Centrodestra sembrava reggere nei primi mesi, ma davanti ai veti posti su riforme per asilo e migranti Wilders non ha retto più. In un documento presentato la scorsa settimana il leader della desta olandese ha chiesto ai partner di maggioranza di sottoscrivere un piano in 10 punti per puntare al respingimento, anche con l’esercito, dei richiedenti asilo alle frontiere: esito flop, con conseguente ritiro oggi di tutti i Ministri.

In termini pratici, dopo la caduta del Governo l’iter previsto vedrà nelle prossimeore le dimissioni presentate dal Primo Ministro Dick Schoof davanti al Re d’Olanda Guglielmo Alessandro: a quel punto le strade possono essere svariate, dalle Elezioni anticipate con lo scioglimento delle Camere, fino ad un nuovo incarico per Schoof per trovare una maggioranza alternativa, così come la nomina di un nuovo Premier per recuperare lo strappo tra i partiti di maggioranza.