OMICIDIO GIULIA TRAMONTANO/ L’autopsia: “Uccisa con 37 coltellate, non si è difesa”

- Davide Giancristofaro Alberti

Omicidio Giulia Tramontano, arrivano i primi esiti dall'autopsia: la ventinovenne è stata uccisa da Alessandro Impagnatiello con 37 coltellate, di cui 2 mortali

Giulia Tramontano (Foto: Facebook) Giulia Tramontano (Foto: Facebook)

L’autopsia effettuata sul corpo di Giulia Tramontano ha chiarito alcuni dettagli sull’omicidio perpetrato da Alessandro Impagnatiello. La ventinovenne incinta di sette mesi è stata uccisa “con 37 coltellate, di cui 2 mortali al collo”. È emerso inoltre che “non si è difesa”. Nelle prossime ore verranno eseguiti anche gli esami tossicologici in modo da certificare se prima dell’accoltellamento alla giovane fossero state fatte assumere sostanze stupefacenti. È difficile al momento stabilire l’esatta collocazione del decesso in virtù dei tentativi di bruciare il cadavere. Per questo serviranno i test entomologici.

“Le operazioni dei periti sono appena iniziate e dureranno sicuramente alcuni giorni. Nessuna ipotesi può essere ancora avanzata o formalizzata in una contestazione che poi deve condurre Impagnatiello in corte d’Assise con il massimo delle aggravanti. Per conoscere la situazione bisogna attendere l’esito degli accertamenti in via Novella, che sono ancora in corso, sia l’esito dell’autopsia che l’esito dei futuri accertamenti sui dispositivi informatici. All’esito di questo la procura potrà formulare in maniera completa tutte le contestazioni del caso a carico dell’indagato”, ha affermato l’avvocato Giovanni Cacciapuoti, che assiste la famiglia della vittima, all’uscita dell’Istituto di medicina legale in piazzale Gorini a Milano come riportato da Rai News. (agg. di Chiara Ferrara)

GIULIA TRAMONTANO, I DUBBI SULL’IPOTESI DI DUPLICE OMICIDIO

A Storie Italiane si torna a parlare del caso di Giulia Tramontano, la 29enne incinta del settimo mese assassinata dall’omicida reo confesso Alessandro Impagnatiello. E’ stato intervistato Giovanni Cacciapuoti, avvocato della famiglia Tramontano che ha spiegato chiaramente come i propri clienti vogliano ben capire se il feto possa considerarsi già un’altra vita o meno: “Stiamo cercando di capire – le parole in diretta tv su Rai Uno – se un’altra vita fosse già in essere dal punto di vista clinico, di modo che si possa formalizzare un’indagine per un’ulteriore vita”. Quindi ha aggiunto: “Dal punto di vista giuridico potrebbe essere iniziato il travaglio, non sappiamo se magari durante l’azione omicidiaria possa essere iniziato qualcosa…”.

Poi l’avvocato della famiglia di Giulia Tramontano ha risposto alle domande dei numerosi giornalisti presenti: “Una coltellata in faccia? Non siamo ancora in grado di rispondere, anche perchè l’autopsia è appena iniziata e durerà diversi giorni, sono notizie su cui non posso rispondere. Gli accertamenti sono ancora in corso e per conoscere tutta la situazione bisogna attendere l’esito degli accertamenti nell’appartamento, quindi l’esame di stamane e i successivi esami sui dispositivi, al termine di questo si potranno formulare da parte della Procura tutte le contestazioni del caso a carico dell’indagato”. E ancora: “Per avere la disponibilità della salma dobbiamo aspettare qualche giorno anche per poter organizzare il rito funebre per la povera Giulia e del piccolo Thiago. La famiglia confida che il corpo le venga restituito in breve tempo ma sono consci che bisognerà effettuare delle analisi. Agguato alle spalle? Ci sono ipotesi degli inquirenti ma dobbiamo aspettare gli esiti”.

GIULIA TRAMONTANO, AVVOCATO: “NON VI SONO STATI CONTATTI FRA LE DUE FAMIGLIE”

Poi l’avvocato ha concluso: “Non sono pervenute le scuse della mamma di Impagnatiello alla famiglia Tramontano, non ci sono stati contatti stando a quanto so io”. Giovanni Terzi, in collegamento, ha commentato: “E’ impossibile abituarsi, ormai i giornalisti vivono con un’ansia incredibile questi fatti, sono sempre più crudeli e violenti, se mi posso permettere c’è un filo logico che unisce i due omicidi, quello di Sant’antimo e di Giulia Tramontano”.

“Le due persone che hanno commesso l’omicidio erano lucidissime – ha proseguito – perfettamente capaci, sapevano quello che dovevano fare, al punto che l’omicida di Sant’Antimo si è consegnato alla giustizia e alla lucidità dell’omicida di Giulia che comunque ha cercato in qualsiasi modo di depistare l’indagine, non parliamo di una follia ma di lucidità e di male che pervade la nostra società e dobbiamo concentrarci tutti per cambiare questa società che sta dando alla deriva”.







© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ultime notizie di Storie Italiane

Ultime notizie