Omicidio Luciano Muttoni a Valbrembo, fermati due 20enni: hanno confessato il delitto. "Volevamo rapinarlo, ma ha reagito" e lo hanno picchiato

Svolta nell’omicidio Luciano Muttoni, l’uomo trovato morto nella sua abitazione di Valbrembo, in provincia di Bergamo. Due persone sono state arrestate e portate in carcere: si tratta di un 25enne italiano e di un 24enne polacco che avrebbero ucciso il 57enne durante una rapina. La vittima avrebbe reagito e poi sarebbe stato colpito mortalmente. Ma le indagini stanno andando avanti per valutare se sono coinvolte altre persone, anche eventualmente favorendo il reato.



Un fermato ha già confessato il delitto, ammettendo le sue responsabilità e dando agli inquirenti le indicazioni necessarie per individuare il giubbotto macchiato di sangue, l’arma del delitto e alcuni documenti che avevano rubato alla vittima. Per quanto riguarda l’arma, si tratta di una pistola scacciacani con cui hanno colpito ripetutamente la vittima al capo. Inoltre, lo hanno picchiato colpendolo con pugni e calci alla testa. Il 57enne ha, quindi, riportato ferite gravi per le quali è morto.



Uno dei due uomini fermati si trovava in una comunità terapeutica della provincia di Monza Brianza, dove svolgeva l’attività di aiuto educatore. Le dichiarazioni che ha reso ai carabinieri sono risultate concordanti con quelle del suo complice.

OMICIDIO LUCIANO MUTTONI, LE INDAGINI PROSEGUONO

I due giovani erano fuggiti a bordo dell’auto di Luciano Muttoni, a cui avevano rubato anche telefono, pochi contanti e alcune carte di credito, ma poi si erano liberati di parte della refurtiva. In particolare, hanno gettato l’arma del delitto nei campi tra Valbrembo e Solza. Le indagini, scattate ieri dopo il ritrovamento del cadavere da parte della donna che si occupava del 57enne, inizialmente si erano concentrate sull’auto della vittima. Infatti, alcuni vicini di casa avevano segnalato di non aver più notato da alcuni giorni il veicolo che era parcheggiato vicino all’ingresso del complesso residenziale.



La notte prima del ritrovamento del corpo di Luciano Muttoni, una pattuglia ha fermato un mezzo con a bordo quattro persone sospette, denunciate per ricettazione di veicolo, non avendone giustificato il possesso. Quindi, hanno sequestrato l’auto. L’analisi delle immagini delle telecamere di video sorveglianza e le testimonianze raccolte hanno poi consentito di accertare che l’assassino era proprio il conducente dell’auto sequestrata la notte prima. Così l’hanno raggiunto a Monza e lo hanno sentito come persona informata sui fatti, ma il giovane ha confessato l’omicidio. Successivamente è stato individuato il secondo indagato.