A “Storie Italiane” di giovedì 14 gennaio 2021 si è parlato del caso Yara Gambirasio e della notizia della decisione della Cassazione di respingere la decisione della Corte d’Assise di Bergamo, che a sua volta aveva respinto la richiesta della difesa di Massimo Bossetti di visionare i reperti. Questo non significa che automaticamente sarà revisionato il processo, ma che i giudici dovranno nuovamente valutare se i legali difensori del muratore di Mapello potranno accedere ai reperti, fra cui figurano ben 54 campioni di DNA e gli abiti della piccola ragazza. Ricordiamo che Bossetti è stato giudicato colpevole in via definitiva e che ora si potrebbero spalancare nuovi scenari nella vicenda giudiziaria che per anni ha tenuto l’Italia intera in sospeso. Soltanto nelle prossime settimane si conoscerà il verdetto, ma, intanto, gli avvocati di Bossetti esultano: il risultato ottenuto è, per il loro assistito, l’unica chance di dimostrare quell’innocenza che lui stesso continua a gridare a squarciagola. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
OMICIDIO YARA, BOSSETTI TORNA A SPERARE
Possibile svolta per quanto riguarda il caso della morte della povera Yara Gambirasio, per cui il muratore di Mapello, Massimo Bossetti, si trova al momento in carcere dopo la condanna all’ergastolo confermata in Cassazione. Come riferito in queste ore dai principali quotidiani online, a cominciare da Repubblica, la stessa Cassazione ha deciso di accogliere le richieste della difesa di Massimo Bossetti, annullando quindi le ordinanze della Corte d’Assise di Bergamo, che aveva respinto come inammissibile la richiesta degli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Campirini di accedere ai reperti.
Ora si tornerà a Bergamo, fa sapere Repubblica, e altri giudici dovranno quindi dire la loro sulla possibilità che gli avvocati di Bossetti possano accedere ai reperti, fra cui ben 54 campioni di Dna e gli abiti della povera vittima, su cui si basa la condanna dello stesso muratore. Il bergamasco potrebbe quindi sperare in un’eventuale revisione del processo, anche se al momento la strada appare tutta in salita.
OMICIDIO YARA, IL LEGALE DI BOSSETTI: “DECISIONE CHE CI SODDISFA”
Soddisfatti i legali del muratore, a cominciare da Claudio Salvagni, che ha spiegato: “Una decisione che ci soddisfa – le parole riportate da IlGiorno – e che ci fa ben sperare nella possibilità di ottenere giustizia. Sono molto contento per Massimo e ora speriamo di poter aver accesso a quei reperti che ci sono sempre stati negati e con cui siamo sicuri di poter dimostrare l’innocenza di Bossetti”. Obiettivo degli avvocati di Bossetti, scoprire nuovi elementi di modo da chiedere una revisione del processo chiusosi nel 2018, dopo tre gradi di giudizio, con la condanna definitiva dell’unico imputato, ritenuto responsabile dell’omicidio della 13enne Yara Gambirasio, scomparsa il 26 novembre del 2010 da Brembate di Sopra e ritrovata tre mesi dopo in un campo non distante dalla palestra da cui era sparita. Un nuovo processo rappresenterebbe un clamoroso colpo di scena in una vicenda giudiziaria che da sempre è stata criticata dai legali di Bossetti.