Sta per tornare l'ora legale 2025: quando dovremo spostare in avanti gli orologi e tutti i consigli degli esperti per evitare traumi e difficoltà
Siamo sempre più vicini al ritorno – da molti odiato, da altri accolto con relativa indifferenza – dell’ora legale 2025 che ci concederà di godere di un’ora in più di luce durante le stagioni calde al costo di appena 60 minuti in meno di sonno durante la nottata del cambio; mente ovviamente tra qualche mese – esattamente sette – quell’ora di sonno persa verrà recuperata con il ritorno alla consueta e ‘regolare’ ora solare che ci accompagnerà per tutto l’inverno: una scelta – appunto – spessa criticata tra chi ritiene che adottare integralmente l’ora legale per tutto l’anno sarebbe la scelta migliore e chi, invece, propende per la sola solare in un dibattito che va avanti da quasi mezzo secolo.
Al di là del dibattito – ma ci torneremo – il primissimo punto da mettere in chiaro parlando di ora legale 2025 è che per vederla nuovamente operativa dovremo aspettare fino alla notte tra sabato 29 e domenica 30 marzo con gli orologi digitali che automaticamente dalle 2:00 passeranno alle 3:00 sancendo il ritorno a quella che molti ancora chiamano ‘ora estiva’; mentre ovviamente gli orologi analogici e quelli che non sono collegati ad internet dovranno essere manualmente spostati per evitare confusioni, magari già la sera del 29 in modo da risvegliarci consci del nuovo orario.
L’ora legale tra il dibattito sull’abolizione e i consigli degli esperti per adattarsi al cambiamento
Come dicevamo prima – e qui peraltro trovate tutti i dettagli nello specifico – il cambio tra ora legale e solare da anni è al centro di un dibattito per la sua abolizione che non riesce a trovare un punto d’accordo europeo visto che i paesi del nord sono prettamente a favore di quella solare (dato che specialmente d’estate godono naturalmente di più ore di luce) e quelli della fascia mediterranea preferirebbero la sola legale; il tutto con la popolazione letteralmente divisa sul tema.
I ‘detrattori’ dell’ora legale lamentano soprattutto il fatto che quell’ora di sonno persa sia in grado di condizionare i giorni successivi tra difficoltà a dormire, difficoltà a concentrarsi ed anche a mangiare: in tal senso, più che firmare petizioni che difficilmente porteranno dall’abolizione (soprattutto perché il soli sette mesi si risparmiano più di 370 milioni di kWh di energia e 180mila tonnellate di Co2 non emesse) per accogliere con il giusto spirito il cambio, gli esperti consigliano di cominciare a preparasi già nei giorni precedenti anticipando l’ora in cui si va a letto e – di conseguenza – quella della cena; oltre a suggerire l’esposizione mattutina alla luce solare.