Cos'era e come funzionava l'Oracolo di Delfi: le profezie del Dio Apollo che caratterizzarono la vita dell'Antica Grecia
Tra i tanti luoghi che ci presenterà la diretta di oggi, martedì 19 agosto 2025, della trasmissione “Freedom“, andremo alla scoperta anche del famoso Oracolo di Delfi che divenne uno dei luoghi centrali della vita politica, religiosa e sociale dell’Antica Grecia, abitato (nelle leggende dell’epoca) dal Dio Apollo in persona che periodicamente permetteva ai suoi fedeli di conoscere il futuro o di ottenere consigli su qualche spinosa questione personale.
Prima di arrivare al vero e proprio Oracolo di Delfi, vale la pena ricordare che tutta avveniva all’interno di un tempio posto nel punto di più alto del Golfo di Corinto: i resoconti storici confermano che il tempio esistesse già prima dell’arrivo dei Greci, con divergenze rispetto alla fondazione del culto di Apollo tra chi racconta che fu donato al Dio del sole da parte di altre divinità e chi, invece, racconta di una dura lotta contro un Pitone, protettore di Gea, che permise ad Apollo di conquistare il tempo.
In entrambi i casi, si racconta che proprio tra le pareti del tempio comparve lo stesso Apollo con le sembianze di un delfino e fu un quel momento che iniziò la storia vera e propria dell’Oracolo di Delfi: inizialmente limitato a una sola consultazione all’anno, con la crescita dell’interesse – che si estese rapidamente ben oltre i confini di Atene -, i riti sacri iniziarono a tenersi con cadenza mensile con un rigido calendario di appuntamenti ai quali potevano partecipare tutti i cittadini.
Come funzionava l’Oracolo di Delfi: la consultazione del Dio Apollo che portò alla fondazione delle città di Crotone e Siracusa
I racconti sul funzionamento dell’Oracolo di Delfi sono stati tramandati attraverso i secoli e vertono tutti attorno alla figura della Pizia, ovvero una profetessa che veniva eletta tra il popolo e che si credeva potesse entrare in contatto – quando lui lo desiderava – con il Dio Apollo in persona; accompagnata nella sua missione da due sacerdoti e da una serie di figure collaterali che avevano il compito di garantire il rispetto del culto.
Chi si rivolgeva all’Oracolo di Delfi era tenuto a offrire al Dio Apollo un sacrificio (generalmente, ma non sempre, un capra), dopo il quale la Pizia si ritirava – prima – in preghiera e – poi – in una stanza sotterranea dove avveniva il contatto diretto con la divinità, alla presenza di una roccia (oggi ancora presente nel sito archeologico del tempio) che i greci consideravano il “centro” del mondo e che ritenevano essere arrivata direttamente dal cielo.
Dopo la consultazione, l’Oracolo di Delfi parlava e i sacerdoti avevano il compito di tradurre e trasmettere i messaggi al richiedente: spesso criptici e incomprensibili, furono al centro di numerose decisioni storiche di fondamentale importanza, tra i quali si ricordano soprattutto quelle che portarono alla fondazione delle città di Crotone e Siracusa; mentre nella maggior parte di casi si trattava di consultazione di natura personale, amorosa o privata.