Esplosioni a Kabul: Pakistan e Afghanistan sono ai ferri corti in un’area in cui Cina e Stati Uniti investono per controllare le vie commerciali
Due esplosioni, una delle quali nella capitale Kabul, hanno segnato l’Afghanistan che ha accusato il Pakistan di averle provocate violando il suo spazio aereo. Due bombe che fanno seguito alla denuncia da parte del governo di Islamabad relativa alle azioni del gruppo TTP, i talebani pakistani, che trovano rifugio proprio in Afghanistan. Sono gli ultimi episodi di una serie di contrasti che hanno interessato i due Paesi.
Un focolaio di tensione al quale bisogna fare attenzione, spiega Vincenzo Giallongo, generale dei Carabinieri con missioni in Iraq, Albania, Kuwait e Kosovo, e che potrebbe sfociare in una guerra, anche se nell’area sia la Cina che gli USA hanno forti interessi da difendere, soprattutto Pechino, tanto da far pensare che le grandi potenze non possano permettersi di lasciar esplodere un conflitto.
La Cina ha bisogno del Pakistan perché ci passa una via commerciale che le permette di non passare dallo stretto di Malacca, gli USA si offrono come partner per rovinare i piani dei cinesi: Islamabad, infatti, sarebbe disposta a coinvolgere gli statunitensi nel potenziamento del porti di Pasni, importante snodo per il commercio dell’area.
Dietro lo scontro tra Pakistan e Afghanistan c’è la divisione tra i due Paesi dell’area occupata dai Pashtun, alcuni dei quali vorrebbero addirittura fare nascere uno Stato che riunisca le popolazioni della stessa etnia ora divise in territori diversi.
Generale, Pakistan e Afghanistan sono al centro di un nuovo focolaio di tensione. Da dove nasce questo scontro?
I pakistani hanno fatto il doppio gioco per anni: si fingevano alleati degli americani, anche se in realtà, tra il 2001 e il 2021, hanno sempre appoggiato nei loro territori i leader talebani che lasciavano l’Afghanistan controllato dagli americani. Quando poi i talebani afghani hanno preso il potere a Kabul, in seguito al ritiro USA, sono cominciati i problemi. in più c’è un problema di confine.
Ovvero?
Gli Stati Uniti riconoscevano la linea Durand, il confine che separa Pakistan e Afghanistan tracciato dagli inglesi a metà 800 che gli afghani non hanno mai riconosciuto.
Perché gli afghani non riconoscono questo confine?
Perché divide in due il territorio dei Pashtun, che hanno istituito un gruppo armato, Il TTP, i talebani pakistani, il cui intento è ricompattare l’area, con l’obiettivo di creare un nuovo Stato che riunisca i Pashtun.
Gli ultimi episodi dello scontro in atto fra Pakistan e Afghanistan risalgono a giovedì, quando si sono verificate due esplosioni, una a Kabul e una nella zona di Paktika, la cui paternità l’Afghanistan attribuisce al Pakistan. In precedenza Islamabad aveva accusato Kabul di lasciar sconfinare in territorio pakistano i terroristi del TTP. Come si può risolvere lo scontro fra i due Paesi?

Il punto di partenza è sempre lo stesso: il Pakistan ha dato rifugio per tanti anni ai talebani afghani, ora però che gli americani se ne sono andati, si ritrova con un problema in casa. Forse pensava a un aiuto della Cina contro questo tipo di invasione, ma i cinesi sono grandi affaristi e poco importa loro quello che succede in Afghanistan o in Pakistan. Pechino sta cercando di costruire una via commerciale che attraverso il Pakistan porti al mare saltando lo stretto di Malacca. E ha fatto enormi investimenti: tutto questo andrebbe in fumo se si dovesse accendere una guerra afghano-pakistana. Il Dragone, insomma, potrebbe avere l’interesse a mantenere la situazione più tranquilla.
Ma c’è davvero il pericolo di una guerra tra Pakistan e Afghanistan?
L’attentato a Kabul non è certo sufficiente a scatenare una guerra, i due Paesi si provocano a vicenda da diversi anni. Però è in atto un’escalation alla quale bisogna fare attenzione.
Secondo Asiatimes i pakistani vorrebbero coinvolgere gli Stati Uniti nello sviluppo del porto di Pasni, importante snodo geopolitico dell’area, un’idea che sicuramente non farà piacere alla Cina. Come la mettiamo?
Il legame Cina-Pakistan è molto forte, così come gli insediamenti industriali cinesi nell’area. L’America cerca di destabilizzare l’espansionismo cinese, ed è disposta a una partnership commerciale con il Pakistan, Paese che è abituato da sempre a giocare su diversi fronti. Washington, tra l’altro, in quest’area avrebbe bisogno di riavvicinarsi anche all’India, dopo che Modi ha sancito il suo allontanamento dagli USA allacciando contatti con i cinesi stessi, finora vecchi rivali degli indiani. Gli interessi di Cina e Stati Uniti, insomma, si intrecciano in questa regione, forse anche per questo non vedo una guerra tra Pakistan e Afghanistan: le grandi potenze non hanno interesse che accada. Il mondo che ora guarda in particolare alle guerre in Palestina e Ucraina, deve ricordarsi, tuttavia, che in quest’area dell’Asia c’è grande tensione, che potrebbe veramente subire un’escalation quando nel Medio Oriente si calmeranno le acque.
(Paolo Rossetti)
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