Nonostante a Natale si affronta spesso la sfida tra Pandoro e Panettone del secondo se ne conserva uno in attesa del giorno di San Biagio. Perché il 3 febbraio si mangia l’ultima fetta di panettone in attesa del ritorno del nuovo Natale? San Biagio viene considerato dalla Chiesa cattolica la figura che “benedisce la gola e il naso“. La tradizione vuole che si mangi del panettone in maniera ben augurante proprio per proteggere gola e naso. In tempi di Covid-19 come questi sicuramente la tradizione non può che essere ben augurante e un modo alternativo per riuscire a lasciarsi alle spalle definitivamente il problema. San Biagio era un medico armeno vissuto nel III secolo d.C. Si parla di lui per un miracolo legato a una madre che portava da lui terrorizzata il figlio che stava per morire con una lisca di pesce in gola. Con una mollica di pane il ragazzo riuscì a salvarlo perchè di fatto ingoiandola si portò via la lisca. (agg. di Matteo Fantozzi)
DERBY DI CAPODANNO
Pandoro vs panettone: la storia (e sfida) infinita. Anche quest’anno, in concomitanza con le festività 2020 e nonostante la pandemia che ha costretto milioni di italiani a trascorrere un Natale pressoché casalingo, il… celebrity deathmatch tra due delle principali specialità dolciarie del nostro Paese si ripropone. E ancora una volta decretare chi sia il vincitore, o come nel caso di quel famoso spot, chi dei due possa guadagnarsi il titolo di “più amato dagli italiani”, è complesso: tuttavia si possono presentare i due sfidanti e portare argomenti a favore del #TeamPanettone e del #TeamPandoro per provare a convincere gli indecisi o magari indurre qualcuno a cambiare schieramento sopratutto in vista del Capodanno che sta per essere festeggiato…
E negli ultimi anni l’eterna diatriba tra questi due dolciumi ha assunto anche connotazioni social dato che le aziende produttrici e non solo hanno provato a rilevare quale fosse il volume di ricerche online dei consumatori, arrivando anche a scoprire delle curiosità. Perché quella tra Panettone e Pandoro non è solo un derby di Natale, ma anche una piccola sfida nella sfida tra Milano e Verona, tra gli amanti delle ‘rotondità’ e quelli della proverbiale ‘stella’, nonché tra i puristi di una specialità natalizia e dei suoi classici sapori e quelli che invece parteggiano per l’altra. Vediamo allora chi sono i due contendenti ai rispettivi angoli di questo dolcissimo ring.
PANDORO VS PANETTONE: CHI VINCE LA “SFIDA DELLE FESTE”?
Come detto questa, simpatica e innocua precisiamolo, battaglia natalizia vede scontrarsi da decenni due fazioni che a buon diritto portano delle motivazioni forti a sostegno della propria preferenza: e quello tra due prodotti ‘fratelli coltelli’ (ma non stiamo parlando dei Gallagher) è proprio uno scontro anche di culture culinarie, di sapori e anche di tradizioni che è bene conoscere e anche per questo la scelta è tutt’affatto facile. Come è noto il pandoro nasce a Verona nel 1894 e deve il nome a quella piccola opera d’arte del pasticciere scaligero Domenico Melegatti che con un impasto di farina di frumento, lieviti, latte e burro (con tanto di granella di zucchero) diede origine al “pan de oro” che ancora oggi è conosciuto in tutto il mondo e deve il suo nome alla somiglianza cromatica con l’oro del sole; non si deve a lui la classica forma a stella che invece viene attribuita a un suo concittadino, ossia l’artista Angelo Dall’Oca Bianca.
E il panettone? Qui ci spostiamo a Milano e anche stavolta è un “pan” da cui parte tutto: uno dei simboli della tradizione dolciaria meneghina nel mondo ha alle spalle diverse storie che sovente sfociano nella vera e propria leggenda, ma le più accreditate sono due. La prima vede coinvolto Ulivo degli Atellani, falconiere milanese che, innamorato della figlia di un fornaio, si fece assumere dal padre dell’amata e inventò questo dolce. La seconda invece è incentrata su Toni, semplice servo del cuoco ufficiale di Ludovico il Moro che per errore fece bruciare il dolce preparato per una festa: allora lo sguattero, utilizzando pochi ma semplici ingredienti, salvò il cuoco con una ricetta preparata la mattina stessa e che da allora fu conosciuto come “il pan del Toni”. In questo caso, oltre alla forma cilindrica che termina a cupola, nasce da un impasto lievitato a base di acqua, farina e burro ma con aggiunta di frutta candita, uvetta e le scorzette di arancio o cedro, croce e delizia rispettivamente di chi le odia o impazzisce per loro.
LA STORIA DI QUESTI DUE DOLCI E… LE PREFERENZE DEGLI ITALIANI
Ma allora, direte voi, chi vince la sfida tra pandoro e panettone dato che entrambi hanno buone ragioni dal punto di vista del gusto ma anche di tradizione e leggende per farsi preferire? Proviamo a sentire varie campane per farci un’idea: stando a una indagine fatta tenendo presenti quali erano le ricerche su Google degli italiani, ogni mese la media di coloro che si interessano al pandoro è leggermente superiore a quella del panettone, mentre se si tiene conto solamente di dicembre ecco che il risultato si capovolge con più ricerche a favore del dolce milanese. Tuttavia secondo altre indagini pare che la sfida finisca pari dato che, quantomeno al nord, la predilezione varia per ciascuno dei due in base alla zona geografica mentre al Sud non v’è una vera prevalenza di nessuno.
Insomma, decretare un vincitore non è affatto facile e il compito è talmente arduo che ci si sente come i giudici della boxe che devono dichiarare chi primeggia per una mangiata di punti dato che di KO tecnico non è il caso di parlarne. Ad esempio, stando a una analisi fatta tempo addietro dalla Coldiretti, in più di un’occasione a spuntarla è stato il “panetùn” di cui gli italiani amano acquistarne almeno una variante; secondo invece il sito di Everli che ha realizzato un piccolo studio in merito l’anno scorso, le ricerche sul panettone prevalgono si quelle del pandoro, anche se in termini di acquisti il dolce scaligero vince di una incollatura. E quindi, in conclusione, invece di cercare per forza vincitori e vinti, si può risolvere un altro atletico dilemma: versione classica o moderna? Con o senza canditi? Ebbene, pare che il panettone con i canditi (da molti detestati) sia la preferita, mentre se si parla di pandoro la ricetta della tradizione vince a mani basse, anche al cospetto delle gustosissime e più recenti varianti con diverse tipologie di cioccolato e di farcitura. Tradizione 1, Modernità 0. E appuntamento al 2021.