Paola Cesaroni, sorella di Simonetta Cesaroni: a Speciale Tg1 la "preghiera" dopo riapertura del caso. "Controllate ovunque e chiunque, fate giustizia"
LA SORELLA DI SIMONETTA CESARONI DOPO LA RIAPERTURA DEL CASO
Ci sono davvero i poteri forti dietro l’omicidio di Simonetta Cesaroni? Se lo chiede la sorella Paola Cesaroni, che nei mesi scorsi ha affidato una lettera a Speciale Tg1, di nuovo in onda oggi, per esprimere la sua preghiera dopo la riapertura del caso. Il gip di Roma, infatti, nei mesi scorsi, con un’ordinanza, ha disposto una nuova istruttoria per provare a venire finalmente a capo del delitto di via Poma.
Il sospetto della famiglia è che i poteri forti abbiano avuto un ruolo, visto che in quel palazzo vi erano vari esponenti di imprenditoria, istituzioni e professionisti; quindi, anche questa è una traccia da approfondire. Ma vanno anche recuperati i reperti, che possono essere ancora utili alla luce delle nuove tecnologie. Anche questo è stato chiesto dai legali della famiglia.
Risuonano ancora, però, le parole di Paola Cesaroni: poche righe in cui ha confermato che lei e la sua famiglia hanno “ripreso fiducia verso le istituzioni, verso i giudici e la procura“. Questa è una fase nella quale si può lavorare per arrivare alla verità e “accertare chi ci ha sottratto per sempre Simonetta“.
LA LETTERA DI PAOLA CESARONI
“Le difficoltà sono state inimmaginabili, e ti affanni a non cadere solo grazie alla forza che il dolore può dare. Così per noi è stato per questi oltre 34 anni“, ha scritto Paola Cesaroni in una lettera pubblica nei mesi scorsi da Speciale Tg1, nella puntata sul delitto di via Poma.
Dopo l’ordinanza del gip, c’è una “speranza concreta” per la sorella di Simonetta. “Non c’è tempo trascorso che possa porre limiti. Non ci sono cambi di procuratori che possano rappresentare ostacoli, né errori a affermare la giustizia. È tempo di crederci davvero“.
Anche perché ora ci sono tecnologie e scienze che possono davvero aiutare gli inquirenti. “Controllate, dunque, ovunque e chiunque”, è la richiesta della famiglia, anche nella speranza che quei “poteri forti condizionanti“, probabilmente, ora non ci siano più.
“Ma ci sono molte persone che sanno e che possono parlare, libere oramai da quei poteri forti. Non solo per Simonetta, a cui tutto il Paese dona da tanti anni affetto – e per questo ringrazio tutti voi -, ma per tutte quelle donne che non hanno avuto ancora giustizia, a cui giornalmente va il mio pensiero. Anche per loro sia fatta giustizia“, ha aggiunto Paola Cesaroni, definendo le sue parole una “preghiera“.