PAOLO CREPET “GIOVANI VIOLENTI? COLPA DELLA DAD”/ “E alla base c’è la tv ‘Crime'”
Lo psichiatra ha puntato il dito contro la dad: lascia per troppo tempo i giovani di fronte alla tentazione di una televisione incensurata

Lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet ha espresso un parere durissimo nei confronti della dad, responsabile a suo avviso dell’impennata di violenza tra i giovani. Prima cosa “la dad non è un’invenzione geniale – ha affermato lo psichiatra in un’intervista per La Sicilia – ma una risposta emergenziale tirata all’inverosimile. La conseguenza è che la pagheranno cara generazioni di ragazzi. Come si fa a pensare che uno possa imparare da uno schermo? Forse solo Zuckerberg ci riesce“. La didattica a distanza poteva andare bene all’inizio, per i primi mesi, ma ora il tempo scaduto. E lo ha detto anche il ministro Lucia Azzolina.
“Io lo avevo già detto a marzo e aprile scorsi – sottolinea il sociologo Paolo Crepet – Non l’ho certo detto come offesa personale, ma con argomentazioni da addetto ai lavori, come ho spiegato all’interno del mio libro “Vulnerabili” in un intero capitolo dedicato alla scuola”. Questioni politiche, ecco cosa c’è dietro la didattica a distanza. “Inizialmente la Dad è stata osannata perché per molti sembrava aver risolto la situazione e ciò creava consensi ai politici – sono ancora parole dello psichiatra – Dopo la prima ondata si sarebbe dovuto immediatamente lavorare con una task force del Ministero per permettere a tutti gli studenti di ogni ordine e grado di rientrare in classe in presenza”.
PAOLO CREPET CONDANNA LA DAD: “LA MAMMA OPERAIA NON PUÒ FAR TUTTO”
Intanto tra i giovani la violenza dilaga e sono in tanti a puntare il dito contro la dad. “La violenza c’è sempre stata – precisa lo psichiatra Paolo Crepet in un’intervista per Leggo – Solo che quella descritta da Pasolini riguardava le borgate, oggi invece si registra in centro”. E la colpa allora? Secondo Crepet “la responsabilità è dei media e della tv. Guardate il successo che ha avuto Fox Crime alle 5 del pomeriggio. C’era una volta la carta di Treviso dove si coprivano i volti ai minorenni. Oggi invece non frega più niente a nessuno. Fox Crime se la cava con un cartello sulla visione. Ma il programma lo può vedere anche un preadolescente di 10 anni“. In tutto questo, la colpa non può ricadere sempre sulle famiglie. “Non me la posso prendere con la mamma operaia che va a lavorare in fabbrica – commenta sardonico il sociologo – Io me la prendo con Fox Crime che dovrebbe utilizzare fasce orarie diverse”.
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