Attacco di Israele in Qatar, uccisi leader Hamas: Papa Leone XIV “situazione molto grave, non ho notizie del parroco di Gaza”. Cosa succede in Terra Santa
ATTACCO ISRAELE A DOHA, IL COMMENTO DI PAPA LEONE XIV È DI FORTE PREOCCUPAZIONE
Papa Leone XIV si dice molto preoccupato per quanto in corso nel Medio Oriente da anni ormai, comprese le ultimissime notizie giunte dal Qatar dove l’idf di Israele ha sganciato questo pomeriggio un raid mortale contro alcuni dei capi di Hamas presenti a Doha assieme ai negoziatori per la tregua a Gaza. L’attacco sganciato contro i funzionari palestinesi avrebbe portato l’eliminazione di alcuni dei centri di comando, ma le notizie restano ancora concluse e non confermate al 100%: «attacco contro Hamas a Doha? Sono notizie veramente gravi», spiega Papa Leone XIV arrivando a Castel Gandolfo per una visita lampo fino alla giornata di domani, quando farà ritorno in Vaticano.
Il Pontefice coi giornalisti fuori da Villa Barberini sottolinea di non sapere come si evolverà la guerra in Medio Oriente, ma certamente «occorre pregare per invocare la pace del Signore», chiedendo a tutte le chiese mondiali di domandare l’intercessione di Gesù e della Madonna per illuminare le scelte dei governanti protagonisti del conflitto. I raid lanciati questo pomeriggio dalle forze militari di Israele contro la capitale del Qatar, Doha, nel tentativo di eliminare i capi di Hamas inevitabilmente ha aumentato la già enorme tensione internazionale presente in Medio Oriente con la guerra nella Striscia di Gaza.
Il Qatar accusa Israele di aver violato ogni diritto internazionale, mentre il segretario generale dell’ONU Guterres critica pesantemente l’azione su Doha in quanto ulteriore passo verso un’escalation di guerra dopo le offensive a Gaza e in Cisgiordania. In attesa di capire se un via libera “informale” sia giunto anche dalla Casa Bianca con il Presidente Trump, la tensione internazionale è ai massimi livelli tanto da arrivare fino a Castel Gandolfo con il Santo Padre preoccupato per le sorti di un conflitto che non sembra avere cenni di conclusione.
COS’È SUCCESSO IN QATAR E PERCHÈ ISRAELE HA LANCIATO RAID CONTRO I LEADER DI HAMAS
Come ha spiegato dopo l’attacco sganciato contro Doha, la scelta è stata solo dello Stato di Israele e non vi sono altri Paesi coinvolti: il motivo, spiegato dal Premier Netanyahu e dal Ministro della Difesa Katz, è legato all’attentato avvenuto ieri da Hamas contro cittadini civili a Gerusalemme. «Attacchi decisi dopo l’attentato a Gerusalemme e l’attacco all’Idf a Gaza: lo Shin Bet e l’Idf hanno svolto l’operazione in Qatar in modo preciso ed efficace», riportano i due membri chiave del gabinetto di guerra.
Il tutto nel giorno in cui lo stesso Israele aveva accettato il piano di pace del Presidente USA Donald Trump, mentre le trattative con i portavoce di Hamas giacevano ancora in stallo proprio tra gli emissari di Qatar ed Egitto.
Secondo quanto finora sottolineato dai media israeliani, citando fonti dello Shin Bet (intelligence per gli affari interni), ad essere stato eliminati sarebbero alcuni tra i leader attuali di Hamas: l’attacco Idf contro la capitale del Qatar, che ha comprensibilmente protestato per la grave violazione del proprio territorio, ha voluto «prendere di mira i vertici della sigla terroristica palestinese».
Almeno due le persone uccise, e si tratterebbero di Himam al-Hayya, figlio dell’attuale leader Hamas a Gaza (Khalil al-Hayya) e del direttore dell’ufficio di Khalil, tal Jihad Labad: secondo però altre fonti citate da Al Jazeera, ad essere stati eliminati vi sarebbero anche i leader di Hamas Nizar Awdallah, Khaled Mashaal e Zaher Jabarin. Occorre la conferma però per capire se realmente Israele sia riuscito a decapitare il commando attuale di Hamas che si trovava in queste ore nella capitale del Qatar. Altre fonti della stessa sigla terroristica in realtà fa sapere che il commando di Hamas sarebbe invece sopravvissuto ai raid sganciati dall’Idf nel primo pomeriggio.
LA SITUAZIONE DEI CRISTIANI A GAZA E LE PREOCCUPAZIONI DEL PAPA: “CERCO IL PARROCO MA NON HO NOTIZIE”
Rispondendo alle domande dei giornalisti a Castel Gandolfo, Papa Leone XIV va anche oltre i commenti sull’attacco di Doha e denuncia la preoccupazione sulla parrocchia cristiana di Gaza City: «in questi giorni ho cercato il parroco, non ho notizia, stavano bene, dopo questo nuovo ordine (di evacuazione, ndr non sono sicuro». La parrocchia è la stessa protagonista del raid sganciato per errore dall’Idf lo scorso luglio, da mesi ormai protagonista dell’accoglienza di civili in preda al terrore per la guerra che non si arresta.
Le preoccupazioni di Papa Leone XIV sono anche per la mancanza di contatti diretti con padre Gabriel Romanelli, il parroco della comunità Sacra Famiglia di Gaza, ferito lievemente dai raid di Israele in estate: «l’ho cercato ma non lo trovo», ammette il Pontefice dopo che notizie sull’evacuazione dei cristiani in Terra Santa erano state date oggi da padre Ibrahim Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa. Dopo l’attentato di Gerusalemme la paura sono aumentate per chi vive in Cisgiordania, ma anche chi vive a Betlemme, che vive sostanzialmente di turismo, si trova in uno scenario di assoluta crisi.
La paura a Gerusalemme è cresciuta dopo l’attentato, così come i nuovi blocchi fissati da Israele in Cisgiordania per impedire l’ingresso di nuovi potenziali terroristi: «la situazione di Gaza è molto grave ma anche a Gerusalemme e in Cisgiordania i cristiani locali vivono un clima di paura e stanno emigrando fuori dalla Terra Santa», conclude il vicario Faltas. In un messaggio inviato oggi all’incontro interreligioso in corso in Bangladesh, Papa Leone XIV si fa carico delle preoccupazioni e tensioni internazionali, parlando per i cristiani ma non solo: «la pace è il nostro sogno più caro, costruiamola mantenendo fertile il dialogo» tra le fedi.