L'appello di Papa Leone XIV davanti ai formatori dei seminari: “servono preti che coltivino l'amicizia con Cristo, non dei condottieri solitari e soli”

L’INCONTRO COI FORMATORI NEI SEMINARI: LE 4 “VICINANZE” E L’INVITO DEL PAPA

Nella sua prima udienza ufficiale in Vaticano dopo la “vacanza” a Castel Gandolfo, Papa Leone XIV ha voluto incontrare i formatori del corso per i seminari, promosso dall’ateneo pontificio Regina Apostolorum, tenuto dal capitolo generale dei Fratelli Salesiani. In un momento di forte tribolazione mondiale, con gli appelli alla pace ancora rimasti “sordi” dalla comunità internazionale, l’incontro con dei formatori sacerdotali sembra essere un fattore “minimo” davanti ai problemi del mondo.



Eppure per Papa Leone XIV è proprio dalla testimonianza che la Chiesa può offrire nella vita di tutti i giorni, ad ogni latitudine e in ogni ambito della società, che può partire quella “rivoluzione” della pace “disarmata e disarmante” su cui ha puntato fin dal discorso iniziale dopo l’elezione a Pontefice. Spiritualità e conoscenza del Vangelo non sono elementi “formali” ma sono il cuore della formazione di ogni buon sacerdote, trasformando la propria umanità in un’apertura continua verso l’altro, chiunque esso sia.



Papa Leone XIV incontra in udienza i formatori dei seminari Saveriani (ANSA 2025, Vatican Media)

Ricordando le 4 vicinanze dettate dal suo predecessore Papa Francesco nel suo dialogo con i seminari e i nuovi sacerdoti – con Dio, con il Vescovo, tra i presbiteri e con il popolo cristiano – il Santo Padre Leone XIV indica il cammino di conversione necessario e urgente per tutti: missione, evangelizzazione, lavoro su se stessi e nel proprio cuore, «guardando anche le zone d’ombra e le ferite che segnano», levando ogni maschera e coltivando «l’intima amicizia con Cristo». Solo lasciandosi trasformare la vita dall’amore di Gesù e dalla testimonianza del suo Vangelo, «è possibile divenire autentici discepoli missionari», spiega il Papa nell’udienza di questa mattina davanti ai Fratelli Saveriani.



L’APPELLO DI PAPA LEONE XIV A PRETI E CRISTIANI: “NON SENTIAMOCI SUPERIORI O CONDOTTIERI SOLITARI

Particolarmente significativo il passaggio del discorso di Papa Leone XIV quando rilette sui tre spunti per poter costruire realmente una casa “sulla roccia” delle nostre vite: per poter essere preti e missionari felici occorre affrontare le basi su cui ogni giorno le nostre «tempeste umane e spirituali» si infrangono nel cammino di ogni cristiano, a cui neanche il sacerdote è esente. L’amicizia con Gesù da coltivare, il vivere una fraternità affettiva e la condivisione della missione con tutti i battezzati per poter rendere tutti veri missionari: in questi tre spunti offerti dal Santo Pare passa l’intero cammino di conversione “richiesto” con libertà ad ogni formatore sacerdotale.

Serve “imparare a vivere”, ricorda Papa Leone XIV, lavorando molto sul proprio sé per poter sfidare l’impronta e la “smania” dell’individualismo strisciante della nostra epoca: costruire relazioni umane e fraterne, andando ben oltre il principio «che tutti condividiamo, ma nella realtà c’è ancora tanta strada da fare». In questa educazione alla fraternità passa molto della comunicazione di cos’è il cristianesimo e come lo si incontra: Papa Leone si sofferma sulla necessità di non sentirsi mai dei “condottieri solitari”, degli impavidi uomini che sanno tutto e si sentono superiori a tutti.

Serve l’esatto contrario, serve che i preti – come qualsiasi persona – sappiano i propri limiti, affrontino le proprie tempeste interiori e che possano così riconoscere la grandezza dell’incontro con Cristo che è unico a poter risvegliare in noi il senso di fraternità e libertà: «Abbiamo bisogno di preti capaci di discernere e riconoscere in tutti la grazia del Battesimo», aiutando l’altro a riscoprire i propri doni, riconoscendo il valore massimo della fraternità, «effettiva e affettiva tra di noi».