L'elezione di Papa Leone XIV, le sue prime sfide e il papato di Papa Francesco nell'intervista di padre Sirico al Corriere della Sera
Padre Robert Sirico, numero uno di Acton Institute, organizzazione cattolica con sede sia negli Stati Uniti che in Italia, ha commentato l’elezione di Papa Leone XIV, cardinale Prevost, intervistato dai microfoni del Corriere della Sera.
Per il prete si tratta di una “scelta saggia” con possibili benefici per la Chiesa, parlando inoltre di un “ritorno a valori tradizionali” ma senza integralismi, sottolineando come la scelta avrà benefici soprattutto per il suo Paese (è americano come Prevost), dopo che Papa Francesco “non capiva gli Stati Uniti”. Il quotidiano di via Solferino sottolinea come Robert Sirico sia “una voce molto ascoltata dal conservatorismo cattolico” d’oltre oceano, e proprio per questo le sue dichiarazioni assumono un peso non da poco.
Per padre Sirico quello di Papa Francesco è stato un papato importante, e ci “vorrà del tempo per un giudizio meditato”, aggiungendo però che a suo modo di vedere i progressisti hanno “male interpretato i suoi gesti simbolici”, ricordando che le aperture di Bergoglio verso chi era al di “fuori dei canoni della Chiesa”, non comportavano per forza “dei mutamenti teologici”.
Sul capitolo della sessualità e dei gay, dopo l’apertura di Papa Francesco come si comporterà Papa Leone XIV? Per padre Sirico il nuovo Santo padre non condannerà gli omosessuali, ma condannerà sicuramente “la cultura transgender”, che nega le differenze fisiche fra maschio e femmina.
PADRE SIRICO: “PAPA LEONE DOVRA’ RISANARE LE FINANZE DELLA CHIESA”
Il primo compito del nuovo Pontefice sarà comunque quello di “rimettere in ordine il caos finanziario del Vaticano”, prosegue il pastore americano, un obiettivo iniziato da Francesco ma che ha portato a termine solo in parte. Potrebbe riuscirci Prevost? Per Sirico la risposta è affermativa: “ha il pragmatismo” tipico degli americani ed inoltre “conosce bene la curia”.
Per lo stesso prete, inoltre, il nuovo Papa si mostrerà fermo nei confronti della chiesa tedesca che “ha preso decisioni in contrasto con la dottrina”, come ad esempio le donne che concelebrano la messa. Si passa quindi ad analizzare il possibile rapporto fra la “nuova Chiesa” di Papa Leone e l’amministrazione americana, tenendo conto che in un recente passato Prevost non ha lesinato critiche nei confronti di Trump e JD Vance.
“I cristiani Maga sono spesso integralisti” precisa l’uomo di Chiesa, per poi precisare che i conservatori non sono sempre un fronte compatto “ma le posizioni sono spesso diverse” per poi ricordare che il divieto delle messa in latino, imposto da Papa Francesco, “è stato percepito come uno schiaffo” come una negazione delle libertà di scelta ed ha provocato tristezza ma nessuno scisma, riferendosi al caso del monsignor Viganò, scomunicato dall’ex Santo Padre.
PADRE SIRICO: “SU PAROLIN HO SENTITO COSE DAGLI ITALIANI…”
Chiusura dedicata a Parolin, il cardinale che era fra i più quotati a diventare il nuovo Papa, e per cui padre Sirico precisa: “Le cose più dure contro Parolin le ho sentite dagli italiani”, soffermandosi sulla questione cinese (ricordando che lo stesso Parolin ha un ruolo centrale nelle relazioni Vaticano-Cina), precisando che “gli accordi con Pechino vanno rivisti”, la seconda grande questione che dovrà risolvere Papa Leone.
Quella del pastore americano è una storia davvero particolare, essendo il fratello dell’attore che recitava nella serie tv cult i Sopranos, leggasi Tony Sirico (interpretava il ruolo del mafioso Paulie). Dopo essere cresciuto in quel di New York si è trasferito nella costa ovest, e negli anni ’70 ha abbandonato il cattolicesimo per diventare leader pentecostale di una congregazione gay.
Nel 1975 celebrò il primo matrimonio fra gay del Colorado, per poi trasferirsi in California divenendo attivista ambientalista, contro il nucleare e le guerre. La svolta arrivò qualche anno dopo quando si scostò decisamente da sinistra, divenendo quindi sacerdote nel 1989, per poi fondare l’istituto di cui sopra, guidandolo ancora oggi.