Secondo il cardinale Pietro Parolin il lungo cammino della Chiesa in Cina è una chiara testimonianza di umanità e convivenza unica nel suo genere
Riproponiamo tra queste pagine la prefazione scritta dal Cardinale Pietro Parolin – il Segretario dello Stato vaticano – al libro ‘La cavalcata del Vangelo in Cina – Sulle orme di P. Matteo Ricci‘ scritto da Padre Antonio Sergianni ed incentrato (com’è facile immaginare) sul lungo cammino dell’avvento del cristianesimo in terra orientale da parte di un missionario che fin dal 1980 ha prestato il suo servizio sacerdotale tra Taiwan e la Repubblica popolare cinese: un cammino – spiega Parolin nella prefazione citata da Vatican News – che “ci aiuta a cogliere (..) la grandezza umana del cammino del popolo” cinese nel corso dei secoli.
Partendo – però – dai contenuti veri e propri del libro di padre Sergianni, il cardinale Parolin spiega che al racconto unico del suo lungo viaggio in Cina si uniscono anche le altrettanto uniche testimonianze degli incontri con “fratelli e sorelle cinesi nella fede” che sanno essere una vera e propria “testimonianza di amore cristiano”; unitamente anche alla documentazione raccolta negli anni nella terra del Dragone che diventa uno strumento per comprendere “in maniera obbiettiva e (..) appassionata” quel cammino unico nel suo genere del Popolo del Signore dalla proclamazione della Repubblica cinese ai tempi moderni.
Parolin: “Il cammino della Chiesa in Cina tra difficoltà ed opportunità di avvicinamento”
Un racconto – spiega ancora Parolin – che offre uno sguardo unico che aiuta a fedeli a “cogliere (..) la grandezza umana del cammino” verso il Vangelo, intrecciando al Mistero della fede quello della Storia cinese da sempre saldamente legata alla mediazione delegata dal popolo alle Autorità statali e che ora inizia ad emergere – tra “ammirazioni, inquietudini, ostilità e simpatie” – a livello internazionale: una visione privilegiata che racconta quei continui e costanti “incontri tra il ‘mistero’ della Cina e il Mistero cristiano” con una sorta di filo d’oro che diventa una vera e propria promessa che “qualcosa di più grande che sta per sprigionarsi”.
Il libro così diventa una sorta di chiara testimonianza di quell’amore cristiano più volte – scrive ancora Parolin – sollecitato “dai Papi e dalla Sede Apostolica per le vicende della Chiesa che è in Cina” e rifacendosi alle parole di Papa Francesco, il Segretario di Stato vaticano conclude precisando che padre Sergianni si fa manifesto di quella comunione dei cinesi “con il Vescovo di Roma” in un cammino che in questo presente “di pazienza e prova” si ravvede anche nelle “opere di misericordia e carità [che] danno un contributo reale all’armonia della convivenza sociale” in una terra spesso vista con diffidenza.
